Asilo e assicurazioni sociali nel mirino
BERNA - Tenuto conto dei forti disavanzi che attendono i conti della Confederazione, si parla di 2,5 miliardi di franchi per il 2025, il Consiglio federale intende ridurre le spese nell'asilo, nelle assicurazioni sociali, ma anche nei Politecnici o nei trasporti.
Nei prossimi anni, stando a una nota odierna del governo, l’equilibrio del bilancio della Confederazione non potrà essere garantito a causa di deficit dell’ordine di diversi miliardi di franchi.
Tra le ragioni addotte all'origine di una simile situazione, l'esecutivo parla di uscite in crescita a un ritmo nettamente superiore alla media per la previdenza sociale (AVS e riduzione individuale dei premi). A ciò si aggiunge la decisione del parlamento di aumentare gradualmente le spese per l’esercito. Inoltre, si stima una progressione costante delle uscite nel settore dell’asilo.
Il preventivo 2024 non comprende inoltre possibili maggiori uscite, ad esempio per accordi con l’UE, per la ricostruzione dell’Ucraina o per eventuali costi supplementari in caso di ulteriore ampliamento delle assicurazioni sociali (iniziativa sull'AVS e custodia di bambini).
Asilo e disoccupazione
Al fine di mitigare tale situazione, nel preventivo 2025 l’esecutivo prevede una correzione di oltre 2,5 miliardi per frenare la crescita delle uscite. Nel 2025, per il quarto anno consecutivo, il governo farà valere uscite straordinarie per l’ammissione di persone provenienti dall’Ucraina.
Intende però ridurre il debito e abbandonare gradualmente il principio di straordinarietà. Al più tardi nel 2028 tutte le uscite per il settore dell’asilo dovranno essere iscritte nuovamente come uscite ordinarie. In tale contesto esaminerà anche come ridurre i costi nel settore dell’asilo e per lo statuto di protezione S e, in primavera, discuterà un pacchetto di misure.
Il Consiglio federale chiede anche una temporanea maggiore flessibilità riguardo ai contributi versati all’assicurazione contro la disoccupazione (AD). Nel 2023 ha già posto in consultazione il relativo progetto, che prevedeva una riduzione del contributo federale all’AD di 250 milioni all’anno per un periodo limitato di cinque anni dal 2025.
Per il governo devono ora essere possibili tagli annui più elevati di quanto previsto inizialmente, purché non superino l’importo complessivo di 1,25 miliardi sull’arco di cinque anni, come ravvisato nel progetto posto in consultazione. Secondo le ultime previsioni, nonostante le decurtazioni il capitale proprio dell’AD continuerà a crescere. Tale misura alleggerisce il bilancio 2025 di altri 340 milioni. Il governo dovrebbe approvare il messaggio nel marzo 2024.
Ferrovie e politica regionale
Nel quadro del pacchetto di sgravio del bilancio della Confederazione applicabile dal 2025, lo scorso anno l’esecutivo aveva già deciso di ridurre gradualmente il conferimento al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) per un totale di 450 milioni. La riduzione sarà però anticipata e dovrà essere attuata entro un periodo di due anni anziché di tre: nel 2025 e nel 2026 i versamenti verranno ridotti rispettivamente di 300 e di 150 milioni (come previsto inizialmente).
I contributi al Fondo per lo sviluppo regionale saranno sospesi nel 2025 e poi dimezzati sia nel 2026 che nel 2027. Il Parlamento si è espresso a favore di tale provvedimento già durante le discussioni sul preventivo 2024. Al momento il fondo dispone di una buona copertura e la liquidità è garantita. I tagli non incideranno sulle previste uscite del fondo.
Politecnici, custodia figli, tabacco
Il contributo al settore dei politecnici federali (PF) verrà ridotto una tantum di 100 milioni. Attualmente questo settore dispone di riserve pari a 1,4 miliardi. Negli obiettivi strategici per i PF, il Consiglio federale ha confermato la sua volontà di utilizzare queste riserve.
Il progetto riguardante la custodia di bambini complementare alla famiglia non entrerà in vigore prima del 2026. Secondo la pianificazione attuale, già nel 2025 esso avrebbe gravato sul bilancio per oltre 770 milioni, o per oltre 400 milioni se si considera la proposta del Consiglio federale secondo cui i Cantoni dovrebbero cofinanziare il progetto tramite una riduzione della loro quota all’imposta federale diretta.
L’imposta sul tabacco aumenterà. Questa misura dovrebbe generare entrate supplementari di almeno 35 milioni circa. In virtù della legge vigente, il Consiglio federale dispone del margine di manovra sufficiente per aumentare le tariffe d’imposta su determinate categorie di prodotti.