Il Consiglio federale intende inoltre aumentare da 800 a 1400 franchi i contributi sostitutivi per ogni posto protetto.
BERNA - Per mantenere la capacità di resistenza della Svizzera nel caso di un conflitto armato, occorrerà estendere l'obbligo di costruire rifugi e quello di versare contributi sostitutivi agli ampliamenti, alle ristrutturazioni e ai cambiamenti di destinazione.
È la posizione del Consiglio federale, che nella sua seduta odierna ha posto in consultazione una revisione dell'OCPi, l'ordinanza sulla protezione civile. I provvedimenti di cui sopra permetteranno di «prendere in considerazione i mutamenti in ambito di costruzione di abitazioni», si legge in una nota diramata oggi dal Governo.
Le misure incluse nel progetto si prefiggono di tutelare il valore e il rimodernamento degli edifici di protezione. Esse, continua la nota, includono anche «la sostituzione di componenti obsolete come apparecchi di ventilazione e filtri di protezione». La Confederazione prevede inoltre investimenti sostanziosi (14-15 milioni di franchi all'anno, contro i 9 attualmente stanziati) in relazione agli impianti di protezione civile destinati agli organi di condotta e alla stessa protezione civile.
L'Esecutivo prevede anche di aumentare i contributi sostitutivi da 800 a 1400 franchi per ogni posto protetto, al fine di bilanciare l'incremento dei costi di costruzione dei rifugi. Tali contributi permettono di coprire i «costi per la salvaguardia del valore e per il rimodernamento dei rifugi destinati alla popolazione».
Il Consiglio federale specifica che la minaccia di un conflitto armato è «reale» al giorno d'oggi, soprattutto se si considerano la guerra in Ucraina, i conflitti in Medio Oriente e altri contesti analoghi. Ritiene di conseguenza determinante l'introduzione delle sopracitate misure.