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STABIO «Nadia? Forse è in camera sua. Chiusa a chiave»

03.11.16 - 20:17
La stanza dove è avvenuto l'omicidio è stata trovata serrata dalla Polizia. In esclusiva a Tio-20 minuti il racconto di uno dei testimoni-chiave
La casa di Nadia, dove è avvenuto l'omicidio
La casa di Nadia, dove è avvenuto l'omicidio
La casa di Nadia, dove è avvenuto l'omicidio
«Nadia? Forse è in camera sua. Chiusa a chiave»
La stanza dove è avvenuto l'omicidio è stata trovata serrata dalla Polizia. In esclusiva a Tio-20 minuti il racconto di uno dei testimoni-chiave

STABIO - «In quei momenti ho pensato di tutto. Mai avrei potuto immaginare... Ho fatto quello che dovevo». Nuovi dettagli sul caso Arcudi. A parlare in esclusiva con 20 minuti è un testimone-chiave nell'indagine sull'omicidio della maestra di Stabio: Marco Rossi, direttore della scuola elementare di Stabio, è stato il primo a intervenire a casa di Nadia la mattina del 17 ottobre. Quanto successo tra le ore 8.00 e le 9.30 di quel giorno in via Cava è ancora oggetto di accertamenti: nei limiti imposti dal segreto istruttorio, però, Rossi accetta di «fare chiarezza» su alcuni punti. Anzitutto, l'ordine dei fatti. «Non avevo ricevuto alcuna comunicazione da parte di Nadia su una sua assenza per quel giorno. Parliamo di una maestra che era solita avvisare anche una settimana prima per la minima assenza - racconta Rossi -. Per questo, quando non si è presentata quella mattina, ho fatto quel che dovevo».

Poco dopo le 8.00, dunque, le prime telefonate. Una al cellulare di Nadia - «irraggiungibile» -, l'altra a casa. «Non mi ha risposto nessuno». Dettaglio importante. A questo punto Rossi avrebbe potuto lasciar perdere, segnare "assente" sul registro. Invece no. «Nadia abitava a pochi metri da scuola. Così, ho deciso di andare a vedere di persona, e ho suonato al citofono». Per scoprire che in casa c'era la madre, che non risulta tra gli indagati, della 35enne. 

Qui le indiscrezioni e gli interrogativi si sprecano: perché la donna si trovava a casa (e non ha risposto al telefono)? Come ha giustificato l'assenza della figlia? E non solo. Stando a informazioni raccolte da 20 minuti, la camera da letto di Nadia sarebbe stata chiusa a chiave, quella mattina. Tanto che la Polizia ha dovuto chiamare un fabbro per aprirla. Rossi conferma: «Alle mie domande la madre ha risposto di non sapere dove si trovava la figlia, forse in camera, ma che questa era chiusa a chiave. Ho chiesto di poter parlare con lei, ma non ha voluto farmi entrare». Preoccupato Rossi chiama il fidanzato della maestra. «Pensavo che Nadia potesse trovarsi in camera e avesse un problema di salute» spiega. In realtà, proprio in quella stanza la 35enne era stata uccisa tre giorni prima. Ma Rossi non poteva immaginarlo. «Solo allora ho saputo che il fidanzato non la vedeva da due giorni. E ho chiamato la polizia» racconta. Il resto è cronaca. E oggetto degli interrogatori che proseguono.  

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