Maurizio Cimarosti ha definito «ignoranti» i cittadini che hanno votato in favore della nuova legge, paragonando il voto al nazismo
LUGANO - Era stata prevista ed è stata depositata l’interpellanza relativa ai commenti postati su Facebook da un docente delle scuole medie di Barbengo che ha definito «ignoranti, demagoghi e populisti» i cittadini e ha fatto un parallelismo tra il voto e il nazismo.
«Il docente - si legge nell’interpellanza firmata da Tiziano Galeazzi (UDC), Gabriele Pinoja (UDC e capogruppo), Lara Filippini (UDC), Sergio Morisoli (AL), Paolo Pamini (AL), Andrea Giudici (PLRT) e Massimiliano Robbiani (LdT) - si è dimenticato del proprio ruolo di educatore e pure di funzionario pubblico».
Il comportamento di Maurizio Cimarosti viene definito «un atto grave che non può essere sottaciuto o semplicemente ammonito con una nota di richiamo o una “tirata d’orecchie” da parte della direzione».
Al DECS viene pertanto chiesto se intende adottare dei provvedimenti disciplinari nei confronti del docente, incoraggiando il Consiglio di Stato ad ammonire il docente e sospenderlo dalle sue funzioni senza retribuzione. Nell’interpellanza viene considerato anche il direttore dell’istituto la cui gestione della situazione è - secondo i firmatari - «molto lacunosa». Al Governo ticinese quindi domandato se intende richiamare il direttore delle scuole medie di Barbengo.
Nel frattempo Maurizio Cimarosti si è scusato - sempre su Facebook - «se il post possa aver cagionato offesa a qualcuno: non era questo l’intento e neppure vi era volontà di contestare lo strumento del voto popolare», assicurando che «continuerà ad insegnare con professionalità e dedizione i valori del nostro sistema di democrazia semidiretta».