Il Governo ribadisce la propria volontà di fare chiarezza in tempi brevi sulle «procedure ereditate dal passato in accordo con il Gran Consiglio»
BELLINZONA - Dopo il polverone sui presunti rimborsi irregolari a favore dei Consiglieri di Stato, non tardano ad arrivare le rassicurazioni del Governo che ribadisce la propria volontà di fare chiarezza in tempi brevi sulle «procedure ereditate dal passato in accordo con il Gran Consiglio».
Il Consiglio di Stato afferma - in una nota diffusa oggi - di aver intrapreso «tutti i passi necessari per fare chiarezza sia sulle procedure adottate in passato sia sui diritti a rimborsi e indennità che la Legge attribuisce al Governo e al Cancelliere dello Stato, affinché simili situazioni non abbiano a ripetersi in futuro».
L’intento è ovviamente quello di assicurare, di fronte alla cittadinanza e al Parlamento, la «necessaria trasparenza su questioni che hanno un impatto diretto sulla fiducia nelle istituzioni e la loro reputazione».
Il Governo fa inoltre osservare che la legalità dei rimborsi «è garantita dall’art. 7 della Legge sugli onorari e sulle previdenze a favore dei membri del Consiglio di Stato, modificato nel 2005, e dall’approvazione del forfait di fr. 15'000.- e dell’elenco spese da parte dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio avvenuta nel 2011, nonché che i membri del Governo in carica dall’inizio del loro mandato pagano regolarmente il parcheggio presso la sede governativa».
Tutte le altre questioni, anche di natura giuridica, saranno invece chiarite con le competenti istanze del Gran Consiglio.