Approvata l'iniziativa di Pamini: "Basta con le vessazioni contro gli automobilisti"
Il Gran Consiglio si è chinato sulla controversa figura sancita dalla Legge federale nell'ambito del progetto Via Sicura
BELLINZONA - «Basta con le vessazioni contro gli automobilisti», chiedeva l'iniziativa parlamentare presentata da Paolo Pamini (UDC), accolta oggi dalla maggioranza del Parlamento con 42 voti favorevoli, 33 contrari e 6 astenuti.
Il Gran Consiglio ha accolto inaspettatamente il rapporto di minoranza, presentato da Tiziano Galeazzi. In aula il dibattito sulla controversa figura del medico del traffico, sancita dalla Legge federale nell'ambito del progetto Via Sicura, è stato decisamente acceso.
Il "casus belli" - A luglio dello scorso anno, il Tribunale amministrativo cantonale ha dato ragione all'avvocato Tuto Rossi, stabilendo che le perizie effettuate dal medico del traffico (la dottoressa Mariangela De Cesare, accreditata dalla Sezione della Circolazione) sono illegali.
Il Tribunale aveva accertato che non era «possibile affermare che la perizia della dottoressa de Cesare» si fondasse su «un impianto sufficientemente verificabile e attendibile» e che la perizia era «scarnamente motivata e non priva di contraddizioni».
Un "casus belli" su cui oggi si è espresso il consigliere di Stato Norman Gobbi: «Non è raccontando storie e cercando di continuare a raccontarle che si rafforza il rapporto di fiducia tra autorità e cittadino. La sostanza è più importante della forma, i fatti contano di più».
Immediata, la replica del deputato Sergio Morisoli: «Siamo felici che questo rumoreggiare abbia smosso qualcosa. A scanso di equivoci nessuno qua dentro, tra i contrari o i favorevoli, si sta domandando se sia giusto sanzionare chi si pone in una situazione criminosa sulla strada. Stiamo dibattendo sulla metodologia utilizzata nell'applicare la pena. Nello stato di diritto la forma è altrettanto importante della sostanza. Lo Stato ha concentrato troppo potere su una persona sola, il medico del traffico. Non è enfatizzando le vittime della strada che risolveremo il problema. E non è alzando la tariffa del medico del traffico che avremo meno vittime sulla strada».
Lo stesso iniziativista Pamini ha cercato di giustificare i toni forti utilizzati anche nella stesura delle richieste: «Come vi sentite nel permettere a dei professionisti di guadagnare più di mezzo milione l'anno con questa attività? Noi vogliamo mettere un freno a questa situazione. Nulla impedisce alla sezione di concordare dei forfait che siano ragionevoli».
L'iniziativa - Il 13 marzo 2019 Paolo Pamini ha presentato l'iniziativa trattata oggi in aula, che non chiede di eliminare la figura del medico del traffico, ma chiede l'introduzione di tre misure: che l'onorario del medico del traffico venga calcolato secondo la tariffa dell'avvocato che opera in regime di assistenza giudiziaria e calcolato sul tempo di lavoro (180 franchi all'ora) e se la pratica è stata impegnativa e complessa, l'onorario deve essere aumentato a 250 franchi all'ora; che venga abolito il pagamento anticipato; che le perizie necessarie per una seconda visita vengano effettuate da medici senza correlazioni con i medici del traffico che hanno eseguito la perizia e senza correlazioni con la SUPSI. Alla presentazione dell'iniziativa vi era un solo medico del traffico, a settembre è stato aggiunto un secondo medico del traffico.