Una mozione interpartitica affronta il problema e chiede un piano di azione urgente
BELLINZONA - Nel 2019 i ricoveri su ordine medico, su richiesta dell’Autorità regionale di protezione e della Magistratura (coatti) sono stati 665, pari al 36,5% di tutti i ricoveri. Un numero «alto, deludente e preoccupante» secondo i firmatari di una mozione presentata oggi al Consiglio di Stato.
In particolare, Raoul Ghisletta, Massimiliano Ay, Claudia Crivelli Barella, Giorgio Fonio e Tamara Merlo fanno un confronto con gli obiettivi proclamati negli ultimi dieci anni, che non sarebbero stati per niente raggiunti.
Il rapporto sulla Pianificazione sociopsichiatrica cantonale 2009-2012, adottato dal Gran Consiglio nel 2010, parlava di un numero «molto elevato» di ricoveri coatti e si dava come obiettivo «l’incremento delle attività atte a ridurre i ricoveri coatti e la contenzione». L’anno successivo «la Commissione giuridica deplorava che la struttura della Clinica psichiatrica venisse utilizzata come ultima ratio quando nel cantone non esistono istituzioni che possono accogliere i casi limiti che, pur non necessitando forzatamente di trattamento psichiatrico, impongono un intervento “contenitivo” di carattere sociale». E nel 2012 per la Commissione «alcuni casi coatti avrebbero potuto essere trattati in modo diverso». Purtroppo a partire dal 2016 le valutazioni qualitative in merito ai ricoveri coatti da parte della Commissione giuridica in materia di assistenza sociopsichiatrica non sono più state riprese dai rendiconti del Consiglio di Stato.
Ma - si legge nella mozione - l’argomento resta attuale. I ricoveri coatti sono passati da 608 nel 2017 a 541 nel 2018, per poi risalire bruscamente a 665 nel 2019. E «la necessità di ridurre al minimo i ricoveri coatti è largamente riconosciuta dalle operatrici e dagli operatori sociosanitari». Per questo al Consiglio di Stato viene domandato di elaborare al più presto un piano d’azione per ridurre al minimo i ricoveri coatti impropri in Ticino.