Inaugurato un vero e proprio orto urbano che inneggia alla biodiversità. Una "prima" ticinese. Ecco tutti i retroscena.
LUGANO - Un'oasi verde là dove non te l'aspetti. È sorta sul tetto dell'Hotel Dante, nel cuore di Lugano. Un vero orto urbano presentato nella mattinata di giovedì dal direttore Carlo Fontana. «Il progetto nasce nel 2019 – sottolinea –. Quando abbiamo deciso di reinterpretare il nostro albergo. Abbiamo sposato il concetto di biofilia, che richiama l'amore per la vita. Per noi è un nuovo punto di partenza».
«Innovazione e sostenibilità» – Politici, giornalisti, rappresentanti del mondo economico. La sala è gremita mentre Fontana, con emozione, lancia questa "prima" ticinese che cavalca il grande trend internazionale degli orti urbani. Tra i presenti c'è anche Christian Vitta, direttore del Dipartimento Finanze ed Economia. «Innovazione e sostenibilità in pieno centro – dice –. Spero che questo sia un esempio per altri attori del settore turistico».
«Un fiore all'occhiello» – Roberto Badaracco, vice sindaco di Lugano, è altrettanto entusiasta: «Ringrazio la famiglia Fontana. Questo hotel è diventato un fiore all'occhiello per la nostra realtà cittadina. Se tutti gli operatori turistici avessero la stessa voglia di fare, andremmo davvero alla grande. Progetti come questo ci portano una visibilità incredibile in tutta la Svizzera e nel resto del mondo».
Niente chimica – Lorenzo Tognola è l'agronomo che ha concretizzato l'opera, denominata Flamel Urban Farmer. «Di base volevamo produrre qualcosa di sostenibile per la cucina. Abbiamo selezionato ortaggi ed erbe aromatiche e officinali. È stato annullato completamente l'input della chimica».
Ricci e fiori selvatici – Un progetto che promuove la biodiversità in un ambiente urbano. Tognola riprende: «Ci siamo riusciti grazie alla collaborazione con diversi partner. Abbiamo anche le casette per i pipistrelli. E addirittura un parco per ricci. Il nostro primo riccio si chiama Dante, non a caso. Possiamo inoltre promuovere la produzione di fiori selvatici autoctoni. Ed è stata creata una zona di compostaggio».
Una filosofia legata allo stare bene – Fontana ricorda: «Questo progetto non vive da solo. Non avrebbe senso. È integrato in una filosofia molto più ampia legata al bere, al mangiare e allo stare bene, anche al consumo delle luci e al controllo dell'aria condizionata. Come reagiranno gli ospiti? Faremo uno step alla volta. Ci crediamo ».