Dopo le proteste dei cittadini, il Municipio ha riaperto 16 delle 26 fontane presenti a Pianezzo e Sant'Antonio, in Valle Morobbia.
BELLINZONA - A Sant'Antonio e Pianezzo, in quella Valle Morobbia che da sempre è il bacino idrico della città di Bellinzona, il Municipio aveva deciso di chiudere ventisei fontane pubbliche. Una scelta, quella dell'Esecutivo, che ha fatto storcere più di un naso tra gli abitanti della valle. «Grazie Municipio per l'acqua», è il titolo che capeggiava sui cartelli affissi sulle fontane asciutte da alcuni «cittadini amareggiati». A fare da loro portavoce è il vice-presidente del Patriziato di Sant'Antonio, Daniele Buletti che nei giorni scorsi ha criticato il modo d'agire della Città. «Col nuovo acquedotto - ci spiega - Bellinzona si è impossessata di tutta l'acqua e non vuole aprire le fontane pubbliche. Ci sono ben cinque frazioni di Sant'Antonio nelle quali è impossibile riempire una borraccia o far abbeverare gli animali».
Un problema (anche) turistico - E per una valle che vive anche di turismo estivo, soprattutto grazie ai numerosi ciclisti che percorrono le sue strade, la mancanza d'acqua è un problema non di poco conto. «L'OTR - si lamenta Buletti - si fa in quattro per attirare i turisti, ma se il Comune non è in grado di fornire un po' d'acqua a queste persone facciamo una magra figura».
Situazione sbloccata - Una visione, questa, condivisa anche dal consigliere comunale residente in Valle Manuel Donati (Lega). «Per i ciclisti non è ovviamente il massimo della vita», ci spiega, precisando che diversi gruppi attivi in Morobbia stanno cercando di sbloccare la situazione. «Non abbiamo voluto fare interpellanze o altro per una questione di tempistiche», precisa Donati. «Abbiamo puntato sul pragmatismo per sbloccare la situazione».
«Garantire un consumo parsimonioso» - Una situazione, che come comunicato poco fa dalla stessa Città, pare essersi parzialmente sbloccata. «Sedici delle ventisei fontane presenti a Pianezzo e Sant'Antonio sono state riaperte dopo i primi lavori eseguiti secondo le direttive dell'Azienda Multiservizi Bellinzona», sottolineano dal Municipio ricordando che lo stop all'acqua era stato imposto per «garantirne un uso parsimonioso». «Siamo coscienti - precisano da Palazzo Civico - dell’importanza di questi impianti e del ruolo che essi svolgono sia per il turismo sia per la popolazione e per questo abbiamo deciso di intervenire urgentemente per accelerare la riapertura». Un accelerazione che è coincisa con l'installazione di riduttori di flusso e di rubinetti a pulsante necessari per evitare degli sprechi che potrebbero generare problemi di approvvigionamento.
I motivi - Una chiusura delle fontane era stata imposta proprio a causa della scarsità d'acqua e dalla conseguente necessità di evitarne lo spreco, oltre che dall'imperativo di rispettare i deflussi minimi alle sorgenti imposto dal Cantone. Ed è per questo che dieci fontane resteranno ancora senz'acqua. «Siamo consapevoli dell’insoddisfazione dei cittadini per questa inevitabile misura. Tuttavia nell'interesse della stessa popolazione della Valle Morobbia e del resto del Comune, non ci si può permettere di sprecare acqua quando questa risulta carente», precisa il Municipio promettendo comunque che un ripristino quasi integrale sarà fatto in tempi brevi. «Secondo le proiezioni del Settore Servizi urbani e ambiente e in base alla disponibilità di AMB, entro la fine di luglio si conta di rimettere in servizio 24 delle 26 fontane presenti nei due quartieri».