La stagione 2022/23 è stata da primato e la pandemia è ormai un lontano ricordo: «Ora completiamo il progetto avviato nel 2020»
LUGANO - Oltre 66 mila spettatori, 196 aperture di sipario e 51 sold out. Sono questi alcuni dei numeri da record portati a casa dal LAC di Lugano nella stagione 2022/23. Cifre che confermano l’andamento in crescita per il mandato quadriennale 20/24, nonostante i forti condizionamenti della pandemia, a cui il centro culturale ha saputo rispondere con un’offerta efficiente e flessibile.
Lo hanno annunciato questa mattina il direttore generale Michel Gagnon, insieme al presidente del consiglio direttivo, Roberto Badaracco, in conferenza stampa, durante la quale sono stati ripercorsi le tappe che in questi anni hanno segnato la sua costante evoluzione.
A riavvolgere il nastro ci ha pensato Badaracco: «Nel 2015 abbiamo inaugurato il centro culturale. A otto anni di distanza possiamo toccare con mano dei risultati eccezionali».
Complessivamente, infatti, nella passata stagione sommando i numeri di LuganoInScena, LACedu e degli eventi privati, dal centro culturale sono passate circa 120mila persone. «I dati mostrano un aumento dei partecipanti del 58%. Sono numeri forti e importanti - commenta Badaracco -. Colpisce, tra l’altro, il fatto che grazie a LACedu siamo riusciti ad attrarre i giovani: su 30mila partecipanti, 18mila erano studenti».
Trend confermato anche dai nuovi abbonati «il 37% sono sotto i 25 anni». La location del LAC piace inoltre come luogo per gli eventi privati: «I partecipanti sono stati oltre 25mila, le sale affittate 551, gli eventi 246».
La cultura fa bene al territorio - Si dice che per ogni franco investito in cultura, tre vadano al territorio. «Durante la stagione 2022/23 il LAC ha portato circa 2 milioni di introiti solo a Lugano, altri 3,9 milioni in tutto il Ticino. È importante che la politica lo capisca», ha detto il presidente del consiglio direttivo. In questi quattro anni è poi migliorata la capacità di autofinanziamento «passata al 51%. Il ricavo complessivo si è stanziato sugli 8 milioni, 3 in più rispetto alla stagione 2021/22».
Verso l’integrazione di LuganoMusica - Settimana scorsa la consegna della documentazione per il rinnovo del mandato 24/28 dall’ente al Municipio, atto che segna l’iter di valutazione da parte della Città. Il nuovo progetto prevede l’integrazione della Fondazione LuganoMusica a partire dalla stagione 24/25, a compimento di un percorso che ha trasformato il LAC da luogo di ospitalità a motore di sviluppo e produzione culturale.
«In questi anni il LAC è diventato un centro di rilevanza nazionale capace di portare avanti progetti complessi - ha affermato Michel Gagnon, direttore generale LAC -. Ora possiamo vantarci di avere un centro che non solo ospita eventi terzi, ma anche di produzione. I nostri spettacoli vengono esportati anche all’estero».
Presentato il nuovo mandato - Con il mandato 2024/28 «puntiamo a completare il percorso di cambiamento avviato nel 2020», sostiene Gagnon. Con l’integrazione di LuganoMusica, il LAC desidera valorizzare la proposta musicale già esistente, estendendola a nuovi filoni ora non coperti. «La musica classica non verrà eliminata - puntualizza Badaracco - rappresenta una colonna portante della nostra offerta. Si tratta piuttosto di un passaggio che ci consente di rendere tutto più sinergico».
Si cerca un direttore artistico - Nel prossimo futuro ci sarà anche un Centro di competenza per la musica, per il quale il 10 ottobre sarà aperta una posizione per la ricerca di un nuovo direttore artistico.