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CANTONEVerso più scioperi contro il Preventivo 2024

25.10.23 - 11:57
Queste le conclusioni del comitato per una mobilitazione dei salariati, riunitosi ieri a Bellinzona
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Fonte MpS
Verso più scioperi contro il Preventivo 2024
Queste le conclusioni del comitato per una mobilitazione dei salariati, riunitosi ieri a Bellinzona

BELLINZONA - Si è riunito martedì sera a Bellinzona il comitato per una mobilitazione dei salariati contro il Preventivo 2024 e le sue misure; vi hanno partecipano diversi salariati attivi alle dipendenze del cantone in ambito sociale, amministrativo, scolastico.

La discussione si è concentrata su vari argomenti: tagli sul personale, diminuzione dei servizi, allungamento dei tempi di trattazione dei diversi casi. In particolare, è stato analizzato come nel settore sociale la situazione tenda a «diventare veramente difficile per i cittadini e le cittadine utenti e per la qualità del lavoro degli operatori».

Si è poi affrontata la discussione sui mezzi e le strategie da mettere in campo per contrastare la politica di risparmio in atto e il suo ulteriore e decisivo approfondimento attraverso le misure previste nel Preventivo 2024 (in particolare anche le misure che vanno a toccare i salari dei dipendenti del settore pubblico e parapubblico). Su questo punto è emersa «la consapevolezza che siano necessarie strategie più attive rispetto alle esperienze del passato, che coinvolgano i lavoratori e le lavoratrici sui luoghi di lavoro».

In questo senso la strategia che si sta delineando (manifestazione sindacale indetta dalle organizzazioni sindacali il 22 novembre alle ore 17.00) appare, «seppur positiva, come del tutto insufficiente per far fronte alla durezza e alla profondità dell’attacco che i salariati e i cittadini e le cittadine stanno subendo».

È apparso opportuno che, ad esempio, il 22 novembre «non ci si limiti ad una ormai rituale, foss’anche ben frequentata, manifestazione a fine giornata». Quanto piuttosto a «far diventare il 22 novembre una giornata d’azione e di mobilitazione, con assemblee in tempo di lavoro nelle scuole, negli uffici, nei servizi, senza escludere anche vere e proprie interruzioni del lavoro laddove è possibile».

A questa scadenza del 22 novembre dovrebbe poi seguire «una nuova giornata d’azione nei primi giorni di dicembre che dovrebbe caratterizzarsi per astensioni del lavoro nelle scuole, nei servizi e negli uffici. Una prospettiva d’azione alla cui realizzazione ci si dovrebbe impegnare già sin d’ora».

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COMMENTI
 

Voilà 1 anno fa su tio
Le casse del Cantone piangono? I salari da fame che girano da noi generano meno entrate fiscali e non permettono alla gente di vivere, per cui servono più sussidi. Ma ad essere sussidiate sono le aziende, che grazie ai sussidi ai lavoratori possono tenere i salari più bassi... E oltre ai sussidi chiedono sgravi fiscali.

Dapat 1 anno fa su tio
Cosa vuol dire:”ancora più scioperi “? Non è che si siano visti questi gran scioperi negli ultimi anni…., qualche “dimostrazione “ sì ma scioperi con la S maiuscola pochi… non credo che si passerà oltre le solite manifestazioni, spero di sbagliarmi….

Paolin’ 1 anno fa su tio
Oggi mi è capitato di scriverlo nei commenti di più articoli e lo ribadisco: non sono fanatico di sindacati e non sono un bravo scioperante. Però il diritto allo sciopero è sacrosanto. Nel 1926, in Italia è stato decretato il divieto di sciopero. È stata una delle prime leggi fascistissime indette da Benito Mussolini. È stato uno dei primi segni di privazione di libertà al cittadino e al lavoratore da parte dello stato. Già questo dovrebbe far riflettere chiunque sia contrario al diritto di sciopero. Poi, a dirla tutta, non è che se un dipendente statale va a scioperare, vuol dire che gli altri lavoratori gli pagano il giorno di lavoro perso o non possono più sfamare la famiglia. Che mentalità è quella di gridare allo scandalo per ogni pet fatto da chi lavora per lo stato?

Jocaalje 1 anno fa su tio
Fate come tutti e partecipate anche a voi a questa situazione che tocca tutti, ma a voi dipendenti cantonali tocca ancora meno. VERGOGNA

Jocaalje 1 anno fa su tio
VERGOGNA QUESTI RAPPRESENTANTI/DIPENDENTI CANTONALI

CHGordola 1 anno fa su tio
Mi spiace dirlo e non vuole essere un discorso razzista o altro, ma raramente nel cuore degli elvetici c'è mai stata la volontà di scioperare, diciamo che è una cosa molto diffusa in Europa e che ci sta toccando e tocca soprattutto quei luoghi di lavoro in cui ci sono più "europei". È ora di finirla, i salariati di tutte le aziende del Cantone fanno fatica ad arrivare alla fine del mese come tutti perché gli aumenti di stipendi non hanno seguito l'aumento drastico del costo della vita, è un brutto periodo e siamo usciti da un periodo ancora più brutto e costoso, i dipendenti delle aziende private non possono neanche permettersi di scioperare, altrimenti vengono lasciati a casa e gli distruggono la carriera professionale. Rimboccatevi le maniche, fate sacrifici come tutti e andate a lavorare, in questo momento se siete fortunati ad avere un lavoro dovreste tenervelo stretto invece che cercare metodi per farne meno...

Maverik 1 anno fa su tio
Risposta a CHGordola
Ohhh finalmente un commento sensato……

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a CHGordola
CHGordola: quando si sta male bisogna consolarsi pensando a chi sta peggio... E se nessuno fa qualcosa chi sta male starà sempre peggio.

curiuus 1 anno fa su tio
ma se piüttost che scioperaa sa n'aress a lavuraa ??

Blobloblo 1 anno fa su tio
Sono già dei privilegiati, cosa scioperano a far cosa? Cosa dovrebbero fare gli altri? Fermiamo tutto??

Tirasass 1 anno fa su tio
Risposta a Blobloblo
Appare evidente il tuo pregiudizio e la malafede. Pensi davvero che i problemi del Ticino siano colpa dei dipendenti statali e non, magari più corretto, della politica contabile da quattro soldi del nostro Cantone? Se leggi meglio l'articolo potrai vedere che ci sono tagli alle prestazioni in settori di cura anche x minorenni. Non ti pare un buon motivo x venire in piazza il 22.11? Perché in Cantone non ha ritoccato al basso anche gli investimenti ad esempio? Perché l'economia "liberale" tipo domanda-offerta in Ticino è dopata e dipendente da molti investimenti pubblici. Ci sarebbe da discutere su chi sono I privilegiati.

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a Blobloblo
Ed eccola la lotta tra poveri che inizia. Come se la decisione di scioperare ti togliesse il pane di bocca.

vulpus 1 anno fa su tio
Risposta a Tirasass
Condivido, l'economia"liberale" è un danno per le casse del cantone. Gli scioperi esistono in particolare per quelle aziende od organozzazioni con molti collaboratori. In questo caso i dipendenti hanno ragione di manifestare la loro opposizione al sistema di procedere del loro datore di lavoro. Che sappiano però che la macchina amministrativa cantonale è sovradimensionata ed è ora di razionalizzare.

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Tirasass
Appena si è parlato di risparmi sugli investimenti l'associazione impresari costruttori si è detta scioccata perché pensava di essere risparmiata. Stranamente ora si risparmia sull'educazione ma si investono alcuni miliardi per la ristrutturazione di edifici scolastici.

Jocaalje 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
Il tuo finale sembra dire: cari dipendenti statali lavorate come tutti
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