Queste le conclusioni del comitato per una mobilitazione dei salariati, riunitosi ieri a Bellinzona
BELLINZONA - Si è riunito martedì sera a Bellinzona il comitato per una mobilitazione dei salariati contro il Preventivo 2024 e le sue misure; vi hanno partecipano diversi salariati attivi alle dipendenze del cantone in ambito sociale, amministrativo, scolastico.
La discussione si è concentrata su vari argomenti: tagli sul personale, diminuzione dei servizi, allungamento dei tempi di trattazione dei diversi casi. In particolare, è stato analizzato come nel settore sociale la situazione tenda a «diventare veramente difficile per i cittadini e le cittadine utenti e per la qualità del lavoro degli operatori».
Si è poi affrontata la discussione sui mezzi e le strategie da mettere in campo per contrastare la politica di risparmio in atto e il suo ulteriore e decisivo approfondimento attraverso le misure previste nel Preventivo 2024 (in particolare anche le misure che vanno a toccare i salari dei dipendenti del settore pubblico e parapubblico). Su questo punto è emersa «la consapevolezza che siano necessarie strategie più attive rispetto alle esperienze del passato, che coinvolgano i lavoratori e le lavoratrici sui luoghi di lavoro».
In questo senso la strategia che si sta delineando (manifestazione sindacale indetta dalle organizzazioni sindacali il 22 novembre alle ore 17.00) appare, «seppur positiva, come del tutto insufficiente per far fronte alla durezza e alla profondità dell’attacco che i salariati e i cittadini e le cittadine stanno subendo».
È apparso opportuno che, ad esempio, il 22 novembre «non ci si limiti ad una ormai rituale, foss’anche ben frequentata, manifestazione a fine giornata». Quanto piuttosto a «far diventare il 22 novembre una giornata d’azione e di mobilitazione, con assemblee in tempo di lavoro nelle scuole, negli uffici, nei servizi, senza escludere anche vere e proprie interruzioni del lavoro laddove è possibile».
A questa scadenza del 22 novembre dovrebbe poi seguire «una nuova giornata d’azione nei primi giorni di dicembre che dovrebbe caratterizzarsi per astensioni del lavoro nelle scuole, nei servizi e negli uffici. Una prospettiva d’azione alla cui realizzazione ci si dovrebbe impegnare già sin d’ora».