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CANTONEGenerazione (zeta) di giocatori d'azzardo: tutta colpa della pubblicità?

03.07.24 - 06:30
Uno studio di Dipendenze Svizzera rileva l'impatto di certi annunci sui giovani. Lo psicologo: «L'obiettivo dell'industria è iniziarli».
Deposit/S.Palazzo
Generazione (zeta) di giocatori d'azzardo: tutta colpa della pubblicità?
Uno studio di Dipendenze Svizzera rileva l'impatto di certi annunci sui giovani. Lo psicologo: «L'obiettivo dell'industria è iniziarli».

BELLINZONA - Abbagliati dalle luci della ribalta proiettate su di loro dai palcoscenici dell'azzardo, animati e spronati a entrare nel "giro" dai proclami della pubblicità che lancia promesse di guadagni facili, ricchi premi e rischiosi "marenghi" cotillon.

Come generazione si distinguono oggi con l'etichetta dell'ultima lettera dell'alfabeto appiccicata addosso: la «z». Ma fra i nati tra il '96 e il 2010, non è l'unico tratto distintivo: molti si danno alla lettera «c», "ci" come casinò e al vizio del gioco e ci finiscono dentro, in quel tunnel, per colpa della pubblicità. Così almeno la pensa l'organizzazione Dipendenze Svizzera.

Leggi svizzere non allineate alle misure di contrasto europee - La convinzione è dettata da uno studio dove è stato messo in evidenza l'impatto della pubblicità per il gioco d'azzardo sui giovani. Un impatto pesante, che fa dire a chi osserva il fenomeno che «ci vuole un cambio di marcia e una regolamentazione più severa», perché sembra che sulle leggi che regolano il campo, la Svizzera non sia allineata alle misure adottate in altri Paesi.

«Mentre alcuni paesi hanno adottato misure per proteggere i giovani, la Svizzera rimane uno dei paesi meno restrittivi in materia di pubblicità per il gioco d'azzardo» afferma Dipendenze Svizzera.

La pubblicità "accalappiagiovani" miete vittime anche in Ticino - La pubblicità "accalappiagiovani" che porta sulle strade dell'azzardo miete "vittime" anche in Ticino. Ne sanno qualcosa a Gruppo Azzardo Ticino (entrato a far parte di Ingrado, centro specializzato per le dipendenze), cui nell'ultimo anno si sono rivolte 30 persone, genitori che esasperati e preoccupati hanno accompagnato qui i loro figli finiti nel tunnel delle scommesse e dei giochi con una posta in denaro.

Il gioco online è difficile da controllare e i ragazzi ci cascano facilmente - «Possiamo sicuramente dire che il gioco d'azzardo, soprattutto quello online, sta sempre di più toccando da vicino la popolazione giovanile e questo ci preoccupa molto - spiega Sara Palazzo, responsabile dei Servizi ambulatoriali di alcologia e disturbi comportamentali - e questo perché chiaramente il gioco online è più difficile da controllare. Con il telefonino a portata di mano ventiquattro ore su ventiquattro, un ragazzo può giocare in ogni momento libero che ha a disposizione. Quindi chiaramente questo è veramente deleterio».

Le pubblicità dei giochi (solo inizialmente) gratuiti - Deleterio come le pubblicità dei giochi fintamente o solo inizialmente gratuiti: la psicologa Palazzo sottolinea come «un altro aspetto preoccupante sono le cosiddette micro-puntate. Il ragazzo - descrive il sistema - inizialmente magari scarica anche un gioco inizialmente gratuito e poi nel tempo questo gioco non lo è più e per avanzare di livello si deve praticamente cominciare a pagare delle piccole somme di denaro che però se vengono poi sommate risultano di un non trascurabile importo».

E rivela che «abbiamo avuto anche i genitori che dopo tre mesi si sono ritrovate delle fatture di carte di credito pari a più di 1'500 franchi».

L'azzardo condiviso fra pari e l'aspetto rafforzativo - L'aumento dei casi di giovani finiti nella spirale dell'azzardo si deve anche alle scommesse sportive e l'effetto boomerang fra pari.

«Ci sono delle App, anche graficamente accattivanti - fa notare la psicologa - che consentono oltre che di scommettere, di condividere i risultati con i propri pari. Quindi, non solo c'è di fondo la problematica d'azzardo, ma questa viene rafforzata anche grazie al fatto che io mi vanto della mia giocata e che sono stato bravo a scommettere in quel modo. Capisce che si crea un effetto domino, perché a quell'età è facile pensare che se tutti giocano, tutti fumano, tutti bevono, allora è corretto e giusto che lo faccia anche io o che mi senta autorizzato a farlo».

L'industria dell'azzardo ne fa ovviamente una ragione di business, un business a volte senza scrupoli, a sentire la scoperta fatta in rete da Palazzo, quando «addirittura dietro a un gioco di Frozen si nascondeva in realtà una vera e propria slot machines. Perché l'obiettivo dell'industria dell'azzardo è iniziarli, abituarli già in tenera età alle dinamiche del gioco».

Strategie di marketing mirate - Le tecniche di marketing utilizzate dall'industria dei giochi d'azzardo colpiscono particolarmente i più giovani, «vulnerabili alla pubblicità per questi giochi, che li normalizza e li rende attraenti occultando i rischi associati, come l'indebitamento e la dipendenza» spiega Luca Notari, co-autore dello studio sugli effetti della pubblicità realizzato da Dipendenze Svizzera. Su quali canali punta l'industria per fare arrivare il proprio messaggio è noto. «Social media, gli influencer e la sponsorizzazione di eventi sportivi ad esempio - spiega - una di queste tecniche consiste nel presentare la probabilità di vincere denaro in alcuni giochi, quali le scommesse sportive, come basata sulle competenze e conoscenze dei giocatori, il che in realtà è un'illusione».

La revisione della letteratura scientifica mostra un collegamento tra l'esposizione a questa pubblicità e il comportamento di gioco dei giovani. «Un focus group condotto con giovani di 15 anni conferma la loro esposizione ai messaggi pubblicitari e l'influenza che questi hanno sulle loro attitudini. La Svizzera dovrebbe ispirarsi alle misure adottate da altri paesi per creare un ambiente favorevole al sano sviluppo dei giovani».

L'indagine dell'Ufficio federale di statistica: il 6,1% dei giovani a rischio patologico - Nel 2024, l'Indagine sulla salute in Svizzera dell'Ufficio federale di statistica ha rivelato che nel 2022 il 6,1% dei giovani di età compresa tra 15 e 24 anni presentava un comportamento di gioco d'azzardo "a rischio" o "patologico".

Cosa serve per fronteggiare il problema e come rafforzare il quadro legislativo - Tania Séverin, direttrice di Dipendenze Svizzera, invita le autorità a prendere spunto da ciò che viene fatto all'estero: «Dobbiamo rafforzare senza indugio le misure di regolamentazione dei giochi d'azzardo e così proteggere meglio i nostri giovani». E propone di «vietare l'uso di loghi o nomi di sponsor nell'ambito delle sponsorizzazioni di eventi, seguendo l'esempio dell'Italia, vietare di default qualsiasi pubblicità per i giochi d'azzardo, salvo rare eccezioni, seguendo l'esempio del Belgio, obbligare i fornitori di giochi d'azzardo a garantire che la loro pubblicità online non raggiunga i giovani, come avviene nei Paesi Bassi».

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