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CANTONEL’Associazione dei comuni ticinesi, «non siamo semplici sportelli locali»

30.10.24 - 16:26
Duro attacco contro le politiche adottate a Bellinzona. Tra le richieste quella di un tavolo di dialogo.
Ti-Press
Fonte ACT
L’Associazione dei comuni ticinesi, «non siamo semplici sportelli locali»
Duro attacco contro le politiche adottate a Bellinzona. Tra le richieste quella di un tavolo di dialogo.

BELLINZONA - L’Associazione dei comuni ticinesi (ACT) non usa mezzi termini nell'attaccare il Cantone, sottolineando come gli enti locali siano ormai sempre più depotenziati, senza mezzi finanziari adeguati e trasformati, ormai, in semplici sportelli locali del Cantone.

Lo ha fatto nei giorni passati durante l'Assemblea. «Assistiamo a una progressiva erosione dei margini di manovra dei Comuni, in termini di riduzione dei mezzi finanziari a disposizione e di un effettivo potere decisionale. Situazione non dovuta a scelte dei comuni», si apre la nota.

Le accuse - Premessa a cui fa seguito una prima bordata al Cantone che, «colpito da una sorta di bulimia normativa, tende a introdurre nuove regole, avocando a sé le decisioni e delegando ai Comuni compiti di puro e semplice controllo che implicano l'aumento dei loro apparati amministrativi, senza tuttavia dare agli enti di prossimità reali poteri decisionali»

Da qui la mesta constatazione di come il Comune venga così progressivamente «ridotto a puro sportello locale del Cantone, snaturandone la sua funzione di ente al servizio del cittadino e mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa della base della piramide sulla quale si regge il nostro sistema democratico», proseguono.

E così accade che gli equilibri fra i Comuni vengono regolarmente stravolti «a causa di modifiche decise a livello cantonale, senza una visione globale. E una percentuale troppo rilevante delle risorse finanziarie dei Comuni sono, di fatto, gestite dal Consiglio di Stato e non dai Municipio, che però portano la responsabilità politica di fronte ai propri cittadini».

Il 2024 - L’anno che sta per chiudersi «ha ulteriormente peggiorato la situazione della maggioranza dei Comuni ticinesi». Questo perché l’importante cantiere di «Ticino2020 non ha ancora visto la luce. Mentre le riforme puntuali hanno affrontato solo alcuni aspetti di dettaglio. La riforma fiscale approvata in votazione popolare il 9 giugno non ha comportato per il Cantone una perdita di gettito d’imposta, mentre i Comuni si troveranno con un saldo negativo (minor gettito) di oltre 30 milioni di franchi solo nel primo anno fiscale», sottolineano.

Moltiplicatore - La prossima introduzione del moltiplicatore differenziato per le persone fisiche e quelle giuridiche «comporterà inoltre conseguenze importanti per molti Comuni e avrà effetti sull’intero sistema di perequazione diretta e indiretta. Nei preventivi del Cantone sono state inoltre introdotte riduzioni lineari nei contratti di prestazione delle case per anziani e dei servizi di aiuto domiciliare che saranno a carico dei Comuni. Stesso discorso per i fondi di riserva. Questi tagli indeboliranno molte strutture comunali e consortili finanziate in misura preponderante dai Comuni».

Risorse - Non sono però solo gli importi assoluti che mancheranno ai Comuni a preoccupare. Lo sono soprattutto «gli effetti che questi cambiamenti avranno nelle relazioni fra i Comuni stessi, in particolare nell’ambito del sistema della perequazione».

La risoluzione all’indirizzo del Consiglio di Stato - Al termine dei lavori l’Assemblea di ACT ha votato una risoluzione all’indirizzo dell’Autorità cantonale. Si sono ribaditi i principi e gli obiettivi che stanno alla base del progetto di Riforma Ticino 2020, ivi compresi il recupero di un margine di autonomia decisionale a favore dei Comuni, oltre alla semplificazione dei rapporti (amministrativi e finanziari) tra Cantone e Comuni. Si è chiesto di attivare un serio e concreto tavolo di dialogo tra Cantone e Comuni. ACT chiede di riattivare le procedure relative all'iniziativa legislativa dei Comuni «Per Comuni forti e vicini al cittadino», al fine di ridurre definitivamente di 25 milioni di franchi annui il contributo che gli Enti locali versano al Cantone dal 2014.

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