Parte una nuova interrogazione del deputato UDC alla luce delle recenti rivelazioni sull'Istituto Fogazzaro e relativa decisione del DECS di sospendere l’autorizzazione alla scuola
BELLINZONA - L'istituto Fogazzaro è tornato d'attualità e il deputato dell'Udc Tiziano Galeazzi ha deciso di presentare una seconda interrogazione sull'argomento. La prima l'aveva elaborata nell'agosto dello scorso anno a seguito di un articolo di Tio.ch/20 Minuti, il quale aveva evidenziato come i professori dell'istituto privato trasmettessero sottobanco agli allievi le risposte alle domande degli esami di maturità.
Galeazzi aveva però trovato la risposta del Governo (fornita il 19 ottobre) «frettolosa, incompleta e senza una vera base di approfondimento alle domande poste». Superficiale, insomma. Un pensiero che in Galeazzi ha trovato conferma dopo il servizio mandato in onda giovedì scorso da Falò e che ha suscitato in lui una serie di interrogativi. Anche perché, nonostante si tratti di un percorso formativo privato, «la faccenda mette in difficoltà la reputazione del nostro sistema scolastico ed educativo».
ll DECS ha dichiarato di aver sospeso immediatamente l’autorizzazione all’esercizio dell’Istituto Fogazzaro, rilasciata nel lontano 2012, per un indagine amministrativa. Galeazzi vuole però sapere - fra le varie domande poste all'attenzione del Consiglio di Stato - se verranno adottate delle misure aggiuntive e se ci siano gli estremi per una segnalazione al Ministero pubblico.
Inoltre, il deputato dell'Udc chiede cosa si intenda fare per evitare che altri istituti che operano «in una zona grigia» creino situazioni analoghe a questa.
Ecco, nel dettaglio, tutte le domande contenute nell'interrogazione: