L'interpellanza interpartitica che intende fermare l'espulsione di madre e figlia verrà discussa domani dal Parlamento.
La richiesta: «Si faccia pressione sulla SEM per ottenere un permesso di dimora per caso di rigore»
BELLINZONA - La prima seduta di Gran Consiglio del nuovo anno si è aperta subito con la richiesta d'inserire all'ordine del giorno un argomento che non era presente. Un oggetto tanto importante quanto urgente.
Ovvero l'interpellanza interpartitica, di cui Fabrizio Sirica (PS) è il primo firmatario, che intende fermare l'espulsione delle due donne afghane - madre e figlia - residenti a Sonogno (Verzasca), dando loro un futuro in Ticino.
Sulla vicenda, ricordiamo, si era mobilitata l'intera comunità verzaschese che in pochi giorni aveva raccolto oltre 2'700 firme in favore della permanenza nel nostro Cantone delle due donne. Una raccolta firme che aveva avuto il merito di ottenere l'effetto sospensivo al decreto d'espulsione da parte dal TAF.
Domani al Parlamento è invece chiesto un ulteriore passo. Quello di convincere il Governo a fare pressioni sulla SEM, «facendo valere anche la clausola di sovranità», affinché a madre e figlia venga concesso un permesso di dimora per caso di rigore.