La consegna in mattinata a Bellinzona: ora spetterà ai ticinesi decidere. Il voto popolare è previsto per il prossimo giugno.
BERNA - Sono state consegnate venerdì mattina le oltre 10mila firme a Bellinzona da parte del Comitato "Stop ai tagli" contro «l'ingiusta riforma fiscale» votata dal Gran Consiglio lo scorso dicembre. Il comitato, che riunisce diversi partiti progressisti, sindacati e associazioni sociosanitarie, ha voluto ribadire la propria contrarietà alla proposta di regali fiscali per le persone che guadagnano oltre 30mila franchi al mese, mentre i tagli del preventivo 2024 stanno indebolendo il servizio. Spetterà dunque alla popolazione ticinese esprimersi sulla questione.
Ecco la lista di partiti, sindacati e associazioni sociosanitarie che compongono il Comitato STOP ai tagli:
Associazione Atlas, Coordinamento donne della sinistra, Forum Alternativo Giovani Verdi, Gioventù Comunista, Gioventù Socialista, MPS, OCST, Partito Comunista, Partito Operaio Popolare Partito Socialista, Più Donne, SEV, SISA, SIT, SSM, Syndicom, UNIA, USS, Verdi, Sindacato VPOD.
«In questo momento storico, segnato dalle reali difficoltà della popolazione, come l’esplosione dei premi di cassa malati, la perdita del potere d'acquisto dovuta all'inflazione, la precarizzazione del mercato del lavoro e da finanze pubbliche già estremamente fragili, gli sgravi fiscali alle persone con redditi particolarmente elevati sono ancora più sconsiderati», sostiene il comitato. «La riforma fiscale - prosegue - propone infatti una riduzione dell’aliquota massima, applicabile a chi ha un’imponibile di 300'000 franchi. Questo corrisponde a un salario netto mensile di almeno 30'000 franchi, ma a trarne un beneficio importante saranno soprattutto le persone con reddito superiore a un milione di franchi».
Il referendum si fa sempre più concreto e la palla ora passa dunque alla popolazione: molto probabilmente il voto si terrà il prossimo giugno. «Si tratta di una votazione fondamentale anche in ottica delle manovre di risparmio e del preventivo 2025». Il comitato referendario chiede insomma «un servizio pubblico forte finanziato in maniera solidale» piuttosto che «regali fiscali a chi non ne ha bisogno mentre si taglia nel settore socio-sanitario e sui dipendenti pubblici». Il Comitato “Stop ai tagli” è fiducioso che la popolazione lancerà un chiaro segnale contro questa politica ingiusta.