Analizzati 20 Paesi europei. In quelli ad alto reddito sono in crescita i cancri al colon e al retto
BRUXELLES - Nei Paesi europei si abbassa l'età media delle persone a cui vien diagnosticato un tumore dell'intestino: pur restando una malattia non frequente tra i giovani, due studi scientifici mostrano un forte aumento tra i ventenni.
In uno studio pubblicato sulla rivista Gut, i ricercatori dell'Università Erasmus MC di Rotterdam hanno analizzato le tendenze in 20 Paesi europei, utilizzando dati provenienti da oltre 143 milioni di persone, di cui 188.000 hanno sviluppato questa forma di tumore. Ne è emerso un aumento dei casi di cancro intestinale tra il 2004 e il 2016 del 8% tra persone da 20 a 29 anni, pari a un'incidenza aumentata da 0,8 a 2,3 casi per 100.000 persone. Tra i 30 e 40 anni, l'aumento è stato del 5%. Se la tendenza dovesse continuare, commentano i ricercatori, «potrebbe essere necessario riconsiderare le linee guida di screening», che oggi iniziano in genere a 50 anni.
Un altro studio, su Lancet Gastroenterology & Hepatology, conferma la tendenza tra i giovani adulti nei paesi ad alto reddito: ha rilevato un aumento dell'1,8% nei casi di tumore del colon e dell'1,4% nei casi di cancro del retto in persone sotto i 50 anni tra il 1995 e il 2014.
Tali risultati «evidenziano la necessità di agire», commenta l'autrice principale dello studio, Marzieh Araghi, dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione. L'obesità e una dieta povera potrebbero essere fattori chiamati in causa. In attesa di ulteriori studi sulle cause, gli esperti invitano i medici a non ignorare, nei giovani, i sintomi di questa neoplasia: evacuazioni più frequenti del solito, sangue nelle feci, persistente dolore addominale, perdita immotivata di peso.