Sono oltre 24 milioni i contagi, preoccupa particolarmente la California
LOS ANGELES - Il 21 gennaio di un anno fa, a Seattle, veniva registrato il primo decesso ufficiale legato al Covid-19 negli Stati Uniti. A distanza di un anno, le vittime sono arrivate a quota 400mila.
L'ultimo calcolo effettuato dalla Johns Hopkins University dà conto di 398'981 decessi causati dalla pandemia, che fanno degli Usa la nazione che sta pagando il più alto tributo di vittime al mondo. In tutto il pianeta i morti sono più di due milioni.
Il conto delle vittime è altissimo e peggiore degli scenari ipotizzati dagli esperti negli scorsi mesi. Nbc News ricorda che ad aprile, quindi nel pieno della prima ondata, la dottoressa Deborah Birx - la coordinatrice dell'unità di crisi sul coronavirus della Casa Bianca - aveva avvertito che almeno 240mila americani avrebbero potuto perdere la vita anche se le misure anti-contagio fossero state osservate «quasi alla perfezione». Numeri tali da «far riflettere» aveva detto all'epoca il presidente Donald Trump, che è stato poi criticato a più riprese per aver minimizzato gli effetti della pandemia, per aver infranto innumerevoli volte le regole anti-Covid (presenziando senza mascherina ad affollatissimi comizi, ad esempio) e per non aver allestito una risposta governativa efficace.
La drammatica escalation delle vittime si può notare con questi dati: il primo decesso come detto risale a gennaio; alla metà di settembre fu raggiunta quota 200mila morti e lo scorso 15 dicembre si arrivò a 300mila. In circa un mese il tragico conto dei caduti nella guerra al Covid è cresciuto di 100mila unità.
Gli Stati Uniti registrano attualmente oltre 24 milioni di contagi, con una situazione allarmante in California, che ha superato i tre milioni di casi e specialmente nella contea di Los Angeles.