Personaggi pubblici che in privato si trasformano in aguzzini e il famoso rocker è solo l'ultimo di una lunga serie
LOS ANGELES - La faccia cattiva del personaggio che diventa realtà nella vita di tutti i giorni. Marilyn Manson è sospettato di abusi sessuali e violenze fisiche nell'ambito di un'indagine a suo carico per violenza domestica.
Ma il cantante è solo l’ultimo di una lunghissima lista di abusi e molestie da parte del vip di turno. E se il caso Weinstein ha scoperchiato il vaso di pandora delle molestie sessuali sul set, c’è un altro versante altrettanto grave, a metà tra gossip e cronaca nera, le violenze all’interno del proprio rapporto di coppia.
Manson, l'aguzzino - «Sono stata sottoposta a lavaggio del cervello e manipolata per sottomettermi – ha affermato – Vivevo nella paura di rappresaglie, calunnie e ricatti», queste le accuse di Evan Rachel Wood, attrice resa celebre dalla serie “Westworld”, nei confronti di Manson. I due hanno iniziato una relazione nel 2007 quando lei aveva 19 anni e lui 37. Accuse che Brian Warner, vero nome del cantante Marilyn Manson, ha rispedito al mittente: «Naturalmente la mia arte e la mia vita sono state a lungo oggetto di controversia, ma queste recenti affermazioni su di me sono orribili distorsioni della realtà».
Pure Richard Berry - Altro caso parallelo, di questo 2021, riguarda Richard Berry, attore francese (“Il suonatore di violino”, “Il rompiballe”). La figlia maggiore Coline Hiegel Berry, ora 45enne, ha infatti presentato una denuncia per «atti di stupro incestuoso o violenza sessuale e corruzione minorile», quando lei ne aveva una decina, coinvolgendo nei “giochi sessuali” anche la sua compagna di allora la cantante americana Jeane Manson.
L'affaire Allen - Accuse che hanno travolto anche Woody Allen: Dylan Farrow, figlia adottiva di Mia e del regista pluripremiato, ha ribadito le accuse sessuali contro il padre, l’ultima nel 2014 in una lettera al New York Times, in cui la giovane sosteneva che il regista abusò di lei quando aveva 7 anni, subito dopo l'adozione. «Affermazioni false e vergognose», si è sempre difeso Allen.
Ike, Chris e Johnny - Andando indietro nel tempo ci sono le violenze subite da Tina Turner, icona rock anni ‘80, dal marito Ike. Lei, alla fine di tanti episodi che denuncerà dopo in un libro e in varie interviste, nel 1976, trova la forza di dire basta. Lo lascia, ottenendo il divorzio due anni dopo. E ancora Chris Brown, cantante, accusato di aggressione sessuale nel 2019 ai danni della sua fidanzata di allora, la famosissima Rihanna. Storie a volte torbide come il rapporto morboso tra Johnny Depp e Amber Heard che si sono accusati reciprocamente di violenze sotto il tetto coniugale.
Se finisce in tragedia - A volte ci scappa perfino il morto. Potrebbe essere stato il caso di Natalie Wood, attrice, annegata il 29 novembre 1981, al largo dell'Isola di Santa Catalina dopo che era scesa dal suo panfilo nell'Oceano Pacifico con un gommone nel cuore della notte.
Col passare del tempo, tra indagini, processi e misteri, si fece strada anche l’ipotesi di una forte lite col marito Robert Wagner, forse una scenata di gelosia, e delle grida d’aiuto non ben definite, forse della donna.
Per un mistero irrisolto, un reo confesso. Nella notte tra il 26 e il 27 luglio del 2003 Bertrand Cantat picchiò a morte la sua compagna Marie Trintignant, che morì pochi giorni dopo nonostante due operazioni alla testa. Bertrand Cantat venne condannato a otto anni di carcere.
Lo spartiacque, il caso Weinstein e il #MeToo
Lo scandalo che ha investito Harvey Weinstein con una pioggia di accuse a sfondo sessuale ha segnato una linea di non ritorno nel mondo dello spettacolo. Tantissime sono state le donne, attrici, che hanno denunciato le molestie del potentissimo produttore cinematografico americano da Ashley Judd ad Asia Argento passando per Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow. Un fiume in piena che ha travolto e stravolto Hollywood e non solo. Ogni paese ha avuto i suoi Weinstein venuti a galla Tante le denunce, anche pregresse, da parte di chi ha trovato il coraggio sull’onda mediatica, di denunciare. Da Kevin Spacey a Sylvester Stallone passando per Dustin Hoffman, in tanti sono finiti nell’occhio del ciclone. Il movimento #MeeToo una diretta conseguenza attraverso il quale centinaia di migliaia di donne hanno scosso la rete. Ma c’è anche chi va controcorrente come Catherine Deneuve che ha chiesto a gran voce la «libertà dell’uomo di provarci…».