Blogger e influencer francesi hanno ricevuto offerte per screditare il preparato anti-Covid sui propri canali social
Ma chi c'è dietro alla campagna? Ufficialmente un'agenzia con sede a Londra, che però non sembra avere alcuna identità giuridica. E l'intelligence francese ha sospetti su Mosca.
PARIGI - «Ti pago se parli male del vaccino di Pfizer/BioNTech sui tuoi canali social. Però devi fare chiaramente presente che si tratta della tua opinione». Si tratta di una conversazione immaginaria, ma che riassume la natura dell'offerta recapitata ad alcuni blogger francesi da parte di una fantomatica agenzia che avrebbe sede in quel di Londra.
Il caso è stato portato alla luce negli scorsi giorni dal network francese BFM TV, che ha riportato le parole di alcune dei destinatari dell'offerta. Tra questi anche lo YouTuber Léo Grasset - autore del canale DirtyBiology, che conta 1,17 milioni di utenti iscritti -, che ha di fatto acceso i riflettori su questa campagna. «È strano. Ho ricevuto una proposta di partnership che consiste nello screditare il vaccino di Pfizer in video. Un budget colossale, il cliente che vuole mantenere l'anonimato e bisogna omettere che si tratta di un video sponsorizzato», ha scritto su Twitter, con tanto di schermate ritagliate dalla sua casella e-mail.
Instagram, YouTube, TikTok. L'offerta per diventare parte di questa campagna di disinformazione è stata trasmessa attraverso più canali, rivolgendosi a influencer e divulgatori scientifici. Con un pubblico grande e piccolo.
Un altro esempio, anche questo recuperato da Twitter. «Ho ricevuto un'offerta su Instagram per una collaborazione a 2000 euro a storia per screditare il vaccino di Pfizer/BioNTech - tipo raccontare di effetti collaterali gravi, ecc. Se doveste vedere post di questo tipo pubblicati da qualche influencer non fidatevi». Ma chi c'è alle spalle di questa campagna? Ufficialmente, si tratterebbe di un'agenzia - presunta londinese - che si fa chiamare Fazze, ma che non sembra avere alcuna esistenza giuridica. E stando a quanto riporta il Wall Street Journal, che ha visionato alcune delle mail ricevute dai blogger, i sospetti dei servizi di controspionaggio francesi sarebbero rivolti verso un possibile coinvolgimento del Cremlino. Da alcuni profili presenti su LinkedIn di presunti impiegati dell'agenzia (che nel frattempo sono stati cancellati) veniva indicato che questi si erano formati in istituti scolastici in Russia.
Si è spesso parlato di un'infodemia parallela alla pandemia da Covid-19. E forse questa campagna potrebbe essere considerata alla stregua di una sua "variante". Soprattutto nel contesto di un Paese come la Francia, che - come emerso anche da alcuni recenti rilevamenti - mantiene tra i suoi cittadini un forte scetticismo nei confronti dei vaccini.