Se 93 città europee venissero ricoperte al 30% da alberi si potrebbero salvare annualmente fino a più di 2'500 vite umane
BRUXELLES - Caldo opprimente durante le notti estive. Città che diventano isole di calore. E persone stordite o uccise dal caldo. Nel 2022, a livello europeo, sono decedute almeno 15mila persone a causa delle forti temperature. E solo negli ultimi 50 anni fino a 150mila decessi sono stati direttamente correlati al caldo. Numeri alti che, secondo uno studio recentemente apparso su The Lancet, potrebbero essere drasticamente abbassati applicando una sola misura: piantare più alberi.
In media le città, soprattutto durante il periodo estivo, registrano temperature superiori di anche 1,5 gradi rispetto ai centri abitati periferici immersi nel verde. Il motivo: durante il giorno asfalto e cemento assorbono il calore e durante la notte lo liberano.
Questo, oltre a tenere alte le temperature nelle aree urbane, aumenta anche l'inquinamento. Si stima che si verifichino di conseguenza fino a 6'700 decessi prematuri. Il dato è stato estrapolato dallo studio di 93 città europee in cui vivono complessivamente 57 milioni di persone con un'età pari o superiore ai 20 anni.
Nello studio "Cooling cities through urban green infrastructure: a health impact assessment of European cities", il gruppo di ricercatori propone di coprire il 30% delle aree urbane con degli alberi. In questo modo stimano che potrebbero essere evitati fino a un terzo dei decessi, ossia 2'644. Le temperature scenderebbero in media di 0,4 gradi centigradi, fino a un massimo di 1,3 gradi.
«I nostri risultati mostrano gli effetti deleteri dell'intensificazione delle isole di calore urbane sulla mortalità ed evidenziano i benefici per la salute con la piantumazione di alberi che vanno a rinfrescare gli ambienti urbani. Non solo l'ambiente cittadino sarebbe più sostenibile, ma anche resiliente ai cambiamenti climatici».