Mouner El Aoual, il marocchino finito in manette oggi a Torino era molto attivo sul web e invitava i «fratelli» a compiere la jihad e colpire i miscredenti
TORINO - «Noi vogliamo Medina, Mecca, Gerusalemme, la Casa Bianca e Roma». E' quando scriveva sul web il marocchino Mouner El Aoual, 29 anni, che i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros) hanno arrestato a Torino per reati con finalità di terrorismo internazionale. L'uomo si augurava che gli eventuali «traditori» fossero messi «nello spiedino del kebab - scriveva - e dati ai cani dopo averli arrostiti».
Nei suoi scritti, il marocchino invitava anche i fratelli a fare il jihad contro i kafir, gli infedeli, «sgozzandoli con un coltello», «bruciandoli e facendoli a pezzi e rendendo loro le vite impossibili...». Nel materiale all'esame dei militari dell'Arma non mancano i consigli agli stessi mujaheddin: «taglia la testa del kafir, brucialo, annegalo, colpiscilo con il coltello, fallo esplodere, fai quello che vuoi, il sangue del kafir non è halal...».
La chat gestita dal marocchino permetteva di accedere a materiali di propaganda, come documenti e libri, direttamente diffusi da organi ufficiali del Califfato, come Al-Wafa o l'agenzia Aamaq. Tra questi anche le «disposizioni sull'omicidio di volontari e servi del Cristianesimo», che contiene citazioni della rivista "Rumiyah" circa l'uccisione di preti cristiani.
Diversi sono anche i manuali di combattimento e di propaganda jihadista condivisi in rete, tra cui un video nel quale viene mostrato al «nuovo jihadista» come uccidere i miscredenti con i coltelli, come avvicinarli e sorprenderli, nonché come fabbricare esplosivi rudimentali.