Una 43enne della regione conosceva bene il killer di Maelys e Arthur Noyer, erano ospiti dello stesso ospedale psichiatrico
CHAMBERY - Era scomparsa senza dire niente a nessuno, uscendo dal suo appartamento di Bassens (Savoia) con solo uno zaino in spalla. Era il 16 settembre 2012 e di Lucie Roux (43 anni) non si è più saputo nulla.
Per la polizia resta un caso irrisolto: «L'ipotesi più accreditata è il suicidio, anche se io ho pure pensato che fosse stata rapita e resa una schiava sessuale, era una bella donna», ha spiegato a Le Parisien la sorella.
Una nuova testimonianza apre però un'altra pista: quella dell'omicidio per mano del già responsabile della morte della piccola Maelys, del giovane caporale Arthur Noyer nonché il sospettato responsabile di diversi altre misteriose sparizioni nella regione.
Nordahl Lelandais pare conoscesse bene Lucie: i due erano stati ospiti di un istituto psichiatrico durante lo stesso periodo. Lei si trovava lì perché soffriva di fobie, lui di problemi di depressione e alcolismo.
Pranzavano regolarmente assieme: «Stando a questa terza persona al refettorio si sedevano l'una a fianco dell'altro, di sicuro si parlavano ed è probabile che fossero amici», conferma la donna, «quando è emersa questa eventualità l'orrore si è aggiunto all'orrore... era una coincidenza troppo grande».
Alla paura si appaia però la speranza: «C'è anche quel sottile desiderio che sia stato davvero lui, anche se non vogliamo pensare al peggio. Se è colpevole che confessi, almeno potremmo seppellire i suoi resti e cercare pace...», conclude la donna.
Il procuratore di Chambery, informato dal legale della famiglia, potrebbe decidere di procedere alle indagini perquisendo la casa della donna, un appartamento protetto legato alla struttura psichiatrica che non è più stato affittato.