E che era stato momentaneamente congelato da un ordine restrittivo, la pubblicazione è prevista per il 23 giugno
WASHINGTON D.C. - Il giudice del distretto di Washington Royce Lamberth ha respinto la richiesta di bloccare l'imminente uscita del libro dell'ex segretario alla Sicurezza nazionale John Bolton, con le sue rivelazioni imbarazzanti e compromettenti per Donald Trump.
L'istanza era stata avanzata dall'amministrazione Usa, secondo cui il libro contiene informazioni confidenziali. La decisione è una vittoria per Bolton, in una causa dove erano in discussione il primo emendamento (la libertà di espressione) e la sicurezza nazionale.
Il ritratto di Donald Trump tratteggiato da "The room where it happened" - questo è il titolo del libro - non è affatto lusinghiero, Bolton lo dipinge come un arrivista, egomaniaco, ignorante e incompetente.
Il giudice ha comunque manifestato la preoccupazione che l'autore del libro possa aver «giocato d'azzardo con la sicurezza nazionale degli Stati Uniti», eludendo quel processo di revisione prima della pubblicazione volto ad impedire ai dirigenti governativi di diffondere informazioni classificate nelle memorie che pubblicano.
«Deve pagare» - «John Bolton, che era fallito finché non l'ho riportato in auge, ha violato la legge diffondendo informazioni classificate (in massiccia quantità). Deve pagare un grande prezzo per questo, come altri prima di lui. Questo non deve più accadere!!!», ha twittato il presidente degli Stati Uniti.
Bolton, prosegue, «ha violato la legge ed è stato richiamato e rimproverato per questo, con un grande prezzo da pagare». Per Trump si tratta di una «grande vittoria in tribunale contro Bolton. Ovviamente con il libro già fatto trapelare a molte persone e media, il giudice altamente rispettato non avrebbe potuto fare nulla per fermarlo ma ci sono affermazioni e decisioni forti e potenti sui soldi e sulla violazione delle informazioni classificate».
A Bolton, twitta il tycoon, «piace lanciare bombe sulle persone e ucciderle. Ora avrà bombe lanciate su di lui!».