È quanto emerge dalle trascrizioni dei video girati dalle telecamere indossate dagli agenti
MINNEAPOLIS - George Floyd ha ripetuto ben venti volte la frase «non riesco a respirare» mentre l'agente Derek Chauvin gli premeva il collo con il ginocchio. È quanto emerso dalle trascrizioni dei video ripresi dalle telecamere indossate dai due agenti di Minneapolis Thomas Lane e J. Alexander Kueng. Le immagini non sono state rese pubbliche.
«Allora smetti di parlare, smetti di urlare, ci vuole un sacco di ossigeno per parlare» ha risposto il poliziotto Chauvin.
«Dai amico, non riesco a respirare. Non riesco a respirare. Ah! Mi uccideranno. Mi uccideranno. Non posso respirare. Non posso respirare. Oh!» ha replicato Floyd, aggiungendo: «Dite ai miei figli che li amo». Il 46enne è morto poco dopo.
L'audio è stato presentato dagli avvocati di Lane, accusato di essere complice nell'omicidio di Floyd. Lo stesso agente, emerge dalle trascrizioni, aveva chiesto più volte a Chauvin se non fosse il caso di voltare Floyd sul fianco.
La risposta fu negativa. Sempre Lane aveva chiamato l'ambulanza quando aveva visto del sangue uscire dalla bocca del 46enne. Mai arrivata, Lane richiese nuovamente un'ambulanza, dato che Floyd continuava a ripetere di non riuscire a respirare.
Chauvin rischia fino a 40 anni di carcere per omicidio colposo di secondo grado. Lane, Kueng e Thao sono accusati di aver favorito l'omicidio.