In molti sono su sedie a rotelle e barelle. Da soli non riuscirebbero mai a salire sui treni
KIEV - In Ucraina la situazione si fa ogni giorno più tragica, specialmente nel sud-est del Paese, in cui dopo mesi di bombardamenti i civili sono allo stremo delle forze. C'è chi rimane e combatte, ma anche chi non può farlo, non ne ha la possibilità e si trova costretto ad abbandonare tutto ciò che ha. Dall'inizio della guerra, i treni circolano incessantemente, con lo scopo raccogliere tutti quei civili che vogliono evacuare dalle città più toccate dall'invasione verso altre più sicure.
Malati, feriti, anziani e bambini. Sono loro le persone che più di ogni altro hanno bisogno di aiuto in questo momento, e le associazioni umanitarie presenti sul territorio martoriato dalla guerra non si tirano di certo indietro. Molti indigenti vengono prelevati direttamente dalle proprie abitazioni. O comunque da quello che ne rimane. Altri invece riescono a raggiungere una delle diverse stazioni dalla quale tenteranno la fuga dagli attacchi. Ma purtroppo le difficoltà non terminano qui. No, perché per alcuni il problema non si limita a raggiungere il treno, ma anche a salirci, visto le condizioni fisiche in cui versano e le menomazioni causate dalle bombe.
Il lavoro del volontario quindi deve proseguire ulteriormente, e terminerà solo quando ogni evacuato sarà stato fatto salire sul treno insieme agli ultimi pochi oggetti personali rimasti. Che in diversi casi si tratta di una sedia a rotelle, una barella o un bastone da appoggio. Il treno sta partendo e si può tirare un sospiro di sollievo. Chi è riuscito a prendere posto sarà sbalzato verso nuove città, nuove speranze di sopravvivenza.