La denuncia del Washington Post e la risposta (incendiaria) dell'ex-presidente: «Tutte fake news»
NEW YORK - Alcuni dei documenti confidenziali sequestrati dall'FBI nella residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago riguardano informazioni di intelligence altamente sensibili sull'Iran e sulla Cina.
Almeno uno dei documenti riguarda il programma missilistico di Teheran. Lo scrive il Washington Post, citando fonti a conoscenza del dossier, secondo cui la rivelazione di tale materiale potrebbe mettere a rischio i metodi di raccolta informazioni da parte dell'intelligence.
Dal canto suo Trump non solo nega, ma raddoppia accusando l'FBI e il dipartimento di giustizia di fuga di notizie «sulla fake news dei documenti» classificati sequestrati nella sua residenza di Mar-a-Lago, dopo la pubblicazione del pezzo del Washington Post.
«Chi potrebbe mai fidarsi che le agenzie corrotte e strumentalizzate, che ignorano la nostra costituzione, conservino al sicuro ogni documento, specialmente dopo che hanno perso milioni e milioni di pagine di informazioni dei presidenti precedenti?», ha scritto sul suo social network Truth, «E chi sa che cosa gli Archivi nazionali e l'FBI hanno messo tra i documenti sottratti, non lo sapremo mai».
Intanto, la commissione che indaga sull'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 ha inviato formalmente oggi a Donald Trump un mandato di comparizione per una testimonianza giurata entro il 14 novembre e la consegna di documenti entro il 4 novembre.
Per essersi rifiutato di apparire, lo ricordiamo, oggi è stato condannato a 4 anni (sospesi) l'ex-stratega politico di Trump, Steve Bannon.