L'ex produttore cinematografico si presenterà in tribunale a Los Angeles il 23 febbraio
LOS ANGELES - Il giorno del giudizio per Harvey Weinstein si avvicina: l'ex boss di Miramax si presenterà il 23 febbraio in tribunale a Los Angeles per conoscere quanto ancora dovrà passare dietro le sbarre per lo stupro di una modella all'epoca residente in Italia che tornerà a deporre contro di lui.
Solo questa vittima, protetta dall'anonimato come 'Jane Doe 1', potrà parlare di nuovo in aula, ha deciso il giudice respingendo la richiesta dell'avvocatessa Gloria Allred di dare voce ad altre accusatrici dell'ex produttore. La Allred ha rappresentato tre donne al processo di Los Angeles, tra queste Jennifer Newsom Siebel, la moglie del governatore della California Gavin Newsom.
L'azione legale si è chiusa in dicembre con un verdetto contrastato: la giuria ha riconosciuto Weinstein, già condannato a 23 anni a New York, colpevole di tre capi di imputazione per stupro e aggressione sessuale nei confronti di 'Jane Doe 1', scagionato l'ex re di Hollywood dalle accuse di 'Jane Doe 3', mentre non ha trovato accordo rispetto alle altre due.
Nel corso del processo avevano deposto altre quattro testimoni per corroborare uno schema di "malefatte" precedenti da parte di Weinstein, il quale a sua volta ha chiesto un nuovo processo, sostenendo che 'Jane Doe 1' sia inattendibile: l'istanza sarà esaminata giovedì.
Intanto la donna, che afferma di esser stata stuprata nel 2013 durante il Festival Los Angeles-Italia, ha presentato un'azione legale civile contro l'ex re di Hollywood: «Punta a ottenere un risarcimento per l'orribile stupro che ha subito e per tutto quello che ha sofferto negli ultimi 10 anni a causa dello stupro», ha detto l'avvocato che la rappresenta.