I magistrati milanesi contestano la premeditazione al 30enne accusato di aver ucciso la fidanzata incinta
SENAGO - Non un omicidio d'impeto, ma un delitto premeditato: il 30enne accusato di aver assassinato la compagna - incinta di sette mesi - a Senago e di aver tentato di bruciarne per due volte il corpo aveva compiuto delle ricerche su Internet su come togliere la vita a una persona e poi sbarazzarne il cadavere.
«Lo abbiamo scoperto dalle stringhe di ricerca fatte dall’omicida. Ed è per questo che gli abbiamo contestato anche la premeditazione», ha dichiarato la pubblico ministero Alessia Menegazzo nel corso della conferenza stampa che ha avuto luogo nelle scorse ore. Gli inquirenti hanno svelato qualche dettaglio della tragica vicenda. L'uomo ha tentato di eliminare le tracce del delitto «usando prima alcol per bruciare il cadavere in bagno e poi la benzina nel box. Ma non c’è riuscito». Quindi ha optato per nascondere il corpo tra due box, a poche centinaia di metri dal luogo in cui sarebbe avvenuto l'omicidio.
Il presunto assassino, sul quale si erano concentrati fortemente i sospetti di chi da giorni si occupava della sparizione della 29enne, è crollato nella notte tra mercoledì e giovedì. Ha quindi ammesso di aver ucciso la fidanzata a coltellate e di aver tentato, in due riprese e in due luoghi diversi, di disfarsi del corpo. Gli inquirenti pensano che possa essere stato aiutato da un complice nel portare fuori il cadavere dal loro appartamento, anche se lui spiega di aver fatto tutto da solo. In seguito il 30enne avrebbe cercato di vedere l'altra donna con la quale aveva una relazione, che però si era rifiutata d'incontrarlo.
A incastrarlo ci sarebbero una serie di errori commessi, d'incongruenze nel suo racconto e anche di rilievi scientifici. I magistrati milanesi, alla luce di quanto appreso finora, contesteranno anche l'aggravante della premeditazione. L'accusa è di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso. Il 30enne si trova nel carcere di San Vittore a Milano.