Oggi a Davos si è parlato della necessità di avere nuove regole e un «summit» per la sicurezza dell'intelligenza artificiale.
DAVOS - «Non vogliamo una Hiroshima dell'intelligenza artificiale. Serve un summit della sicurezza». Sono le parole pronunciate oggi a Davos dal miliardario Marc Benioff, CEO di Salesforce, società di cloud computing aziendale.
Il richiamo dell'imprenditore è stato quello alla cooperazione: «Per avere più fiducia nella AI dobbiamo rivolgerci ai regolatori - ha detto ha detto Marc Benioff - Non vogliamo si ripeta quanto accaduto con il "Far West" dei social media».
Sam Altman, fondatore di OpenAI - Protagonista della tavola rotonda è stato però Sam Altman, fondatore di OpenAI, che ha anche lui auspicato nuove regole per gestire l'AI, «perché - ha detto - è una tecnologia potente ma non sappiamo cosa può succedere».
Al centro del dibattito, nella quarta giornata del World Economic Forum, c'è stato dunque proprio il tema dei rischi connessi all'evoluzione della simulazione del pensiero umano.
«Sarà inarrestabile» - Altman non ha nascosto le sue preoccupazioni circa l'evoluzione della nuova tecnologia («sarà inarrestabile, serve un’agenzia come per l’energia atomica»), perché sì «è l’unica cosa che ci più portare prosperità» ma va regolamentata, «per renderla sicura». Entro quando? «C'è tempo - ha risposto il manager statunitense -, abbiamo anni ma non decenni».
Il giornalista Fareed Zakaria ha poi chiesto all'amministratore delegato di OpenAI in che termini si possano porre dei limiti all'intelligenza artificiale.
Altman ha detto di ritenere «di aiuto» e «giusto che le persone abbiano paura di questa tecnologia». Perchè il limite, il "guardrail" dell'AI, va ricercato proprio lì «nel nervosismo che c’è nella società verso aziende come la nostra». Sentimento che va ascoltato: «Ci aiuta a individuare le soglie di sicurezza».
Al termine della tavola rotonda, Sam Altman è stato abbracciato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde che ringraziandolo, ha detto: «Ho imparato molto».