Ecco i dettagli del documento trasmesso da Israele agli Stati Uniti contenente le accuse ad alcuni dipendenti dell'agenzia umanitaria
Israele muove delle accuse - non avvalorate - e diversi Stati rispondono annullando il proprio sostegno umanitario all'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa), attiva in Medio Oriente dal 1949. Ma quali sono le accuse?
Nella giornata di venerdì, scrive oggi il New York Times, lo Stato ebraico ha condiviso un documento con gli Stati Uniti in cui indica che le persone sospettate di aver partecipato agli attacchi del 7 ottobre sarebbero dodici impiegati dell'agenzia umanitaria. Stando a quanto annunciato domenica da Antonio Guterres, Segretario generale dell'Onu, nove di loro sono state licenziate e due - in base a quanto dichiarato dall'Unrwa - sono decedute.
Dieci delle persone accusate sarebbero componenti di Hamas e uno sarebbe invece affiliato alla Jihad islamica. Allo stesso tempo, questi individui ricoprivano all'interno dell'agenzia i ruoli di professori nelle scuole finanziate dall'Onu, di impiegati di ufficio, di responsabili di magazzino e di lavoratori sociali. I servizi segreti avrebbero ricostruito i loro movimenti nella giornata del 7 ottobre grazie alla geolocalizzazione dei loro smartphone o agli sms o ancora alle chiamate ricevute.
Per andare nel dettaglio delle accuse, almeno uno di loro avrebbe attivamente partecipato al massacro del kibboutz Be'eri; un altro avrebbe pianificato il rapimento di una donna israeliana; un terzo avrebbe distribuito delle munizioni e coordinato gli spostamenti di alcuni veicoli durante l'assalto. Tre altre persone avrebbero ricevuto dei messaggi dove venivano loro indicati dei punti di incontro. Sei individui inoltre sarebbero stati localizzati quel giorno in Israele.
In base a questi sospetti e che riguardano 12 persone sulle 30mila totali che lavorano per Unrwa in cinque diverse aree, gli Stati Uniti, primi fra tutti, seppur non abbiano in alcun modo corroborato le accuse, hanno annullato il loro sostegno finanziario all'agenzia. A loro sono seguiti Italia, Finlandia, Canada, Australia, Germania, Giappone, Regno Unito e Austria. A questa lista potrebbe aggiungersi anche la Svizzera, che sta ancora valutando la situazione. Al momento solo la Norvegia ha affermato che continuerà a sostenere l'Unrwa in quanto «bisogna riflettere maggiormente sulle conseguenze» che una riduzione degli aiuti comporterà: «Non è giusto punire milioni di persone».
L'attacco del 7 ottobre ha fatto 1'140 vittime in Israele. Da allora sono stati uccisi 26'637 palestinesi. A meno che i finanziamenti non vengano ripresi, l'agenzia dovrà cessare la propria attività nella regione alla fine di febbraio.