Lo ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky, che punta il dito contro Mosca
KIEV - La guerra si combatte anche con la comunicazione e Volodymyr Zelensky, in questa fase di estrema difficoltà sul terreno per le sue truppe, utilizza ogni mezzo a disposizione per screditare Vladimir Putin.
«La Russia cerca di nascondere le perdite bruciando i volti dei soldati nordcoreani», ha denunciato il leader ucraino, pubblicando un video con le immagini di corpi dati alle fiamme e di militari di Pyongyang accucciati in mezzo alla neve con un'espressione impaurita. Immagini che arrivano dal fronte dell'oblast di Kursk dove, secondo gli americani, l'esercito di Kim Jong-un conta già «diverse centinaia» di vittime tra morti e feriti.
Negli ultimi giorni i soldati nordcoreani sono stati segnalati in prima linea al fianco dei russi per riconquistare la regione di confine dopo il blitz ucraino di agosto. Anche se, come previsto, si starebbero rivelando carne da macello. Secondo le unità di Kiev impegnate sul campo, le truppe di Kim lanciano attacchi di fanteria usando «le stesse tattiche di 70 anni fa», non hanno esperienza e devono fare i conti con un territorio sconosciuto e avverso. Allo stesso modo, analisti americani hanno rilevato come la barriera linguistica con i russi stia ostacolando il coordinamento tra i due contingenti, così da complicare le operazioni. Tutti elementi che, secondo fonti del Pentagono, hanno contribuito alle ingenti perdite tra i nordcoreani, anche tra gli alti ranghi.
Zelensky ha puntato il dito contro Mosca. «Hanno cercato di nascondere la presenza dei soldati nordcoreani. Era proibito mostrare i loro volti durante l'addestramento, hanno tentato di cancellare qualsiasi prova video della loro presenza», ha affermato in un lungo post su X, al quale ha allegato il video dei corpi bruciati. «È una mancanza di rispetto verso tutto ciò che è umano», è l'accusa del presidente ucraino, che ha lanciato un appello ai nordcoreani ad abbandonare questa causa: «Non c'è una sola ragione per cui debbano combattere e morire per Putin». Perché «anche dopo che lo fanno, la Russia riserva loro solo umiliazioni».
Il messaggio di Zelensky a Kim ha naturalmente anche un obiettivo strategico. Secondo le stime occidentali, sono almeno 10'000 le forze nordcoreane dispiegate nell'oblast di Kursk, in seguito al patto di mutua difesa sottoscritto da Putin e Kim lo scorso giugno. È un numero ingente, e Kiev teme che una parte possa essere dirottata verso il territorio ucraino. Nel Donetsk, ad esempio, dove le forze di difesa stanno già soffrendo l'inferiorità numerica e di mezzi rispetto all'Armata dello zar.