Il presidente russo: «Nonostante le sanzioni, le relazioni con l'Ungheria continuano»
PECHINO - Il presidente cinese Xi Jinping ha accolto oggi il suo omologo russo Vladimir Putin insieme agli altri leader che partecipano al forum One Belt, One Road. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Mosca. La cerimonia di benvenuto si è svolta presso la Grande Sala del Popolo a Pechino. Un colloquio tra Xi e Putin è in programma domani, dopo gli interventi di entrambi al forum.
Il bilaterale.
Il presidente russo Vladimir Putin ha già incontrato oggi il primo ministro ungherese Viktor Orban a Pechino, entrambi presenti al forum "One Belt, One Road".
Le relazioni della Russia con molti paesi europei vengono «mantenute e sviluppate» nonostante le sanzioni e «uno di questi paesi è l'Ungheria», ha detto Putin.
Orban ha da parte sua affermato che l'Ungheria «cerca di salvare tutto ciò che può» nei rapporti con la Russia. «L'Ungheria - ha affermato Orban, citato dall'agenzia Interfax - non ha mai voluto lo scontro con la Russia. Al contrario, il nostro obiettivo è sempre stato quello di stabilire ed espandere i contatti reciproci, e ci siamo riusciti. Tuttavia, a causa dell'operazione militare e delle sanzioni, le nostre relazioni hanno sofferto molto».
«Finché ciò sarà possibile».
«Siamo interessati a mantenere la cooperazione non solo a livello di comunicazione, ma anche a livello economico, finché ciò sarà possibile», ha continuato Orban, ringraziando la società statale russa per l'energia atomica Rosatom, che in Ungheria sta costruendo una centrale nucleare, e Gazprom per il fatto che l'azienda continua a rispettare i contratti esistenti. «Siamo quindi riusciti a salvare molto di quello che abbiamo realizzato, a nessuno piace vedere vanificati i risultati del suo lavoro ottenuto in passato per ragioni di cui non ha colpa», ha aggiunto Orban.
Dopo l'incontro il premier ha scritto su Facebook: «Incontro con il Presidente Putin. Oggi in Europa tutti si chiedono se ci sarà un cessate il fuoco in Ucraina. Anche per noi ungheresi, la cosa più importante è che l'ondata di rifugiati, le sanzioni e la guerra nel nostro paese vicino finiscano».