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UNIONE EUROPEAUn lavoro titanico e una Ue da raccogliere

29.12.23 - 20:30
A partire da gennaio il Belgio farà segutio alla Spagna nella presidenza dell'Unione dei 27 Stati
keystone-sda.ch / STF (Virginia Mayo)
Fonte Ats ans
Un lavoro titanico e una Ue da raccogliere
A partire da gennaio il Belgio farà segutio alla Spagna nella presidenza dell'Unione dei 27 Stati

BRUXELLES - Al volgere dell'anno, il Belgio raccoglierà la presidenza delle istituzioni comunitarie dalla Spagna, di un'Unione lacerata dai veti incrociati e immobile davanti al dilemma di acquisire più poteri per affrontare le sfide geopolitiche del presente e del futuro.

Ma a stagliarsi su priorità e buoni propositi del governo di coalizione guidato da Alexander De Croo è, mai come questa volta, l'ombra dell'assalto dei sovranisti. Un incubo che tormenta i Ventisette e che il Paese dell'eterna divisione fra fiamminghi e valloni porta in grembo, con l'avanzare dell'ultradestra del Vlaams Belang guidata dall'eurodeputato Gerolf Annemans a far tremare tutti i dogmi dell'Ue.

Allo scoccare del primo gennaio la missione del Belgio - sintetizzata in un programma di quarantanove pagine svelato poco prima delle festività natalizie - sarà rivolta a "finalizzare l'agenda" del mandato condotto dalla Commissione di Ursula von der Leyen e "definire gli orientamenti" per l'esecutivo che verrà.

Un primo tempo da giocare entro il 25 aprile, quando la legislatura chiuderà i battenti approvando i "154 testi" che, è stato l'avvertimento della presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola, «restano da chiudere» sui 236 approvati dal 2019 dall'assemblea.

Un lavoro titanico con alcuni traguardi da mettere in sicurezza più degli altri per il secondo tempo: l'attuazione del nuovo Patto per la migrazione e l'asilo, l'implementazione della riforma della governance economica, l'assistenza all'Ucraina e l'allargamento al vicinato orientale.

E se per i primi due dossier l'intesa politica celebrata nelle scorse settimane è da consolidare con gli ultimi via libera formali, la partita degli aiuti a Kiev - intrecciata alla revisione del bilancio Ue - è ancora tutta da giocare, con i leader tenuti sotto scacco dalla strenua opposizione del premier ungherese Viktor Orban che prenderà le redini dell'Ue nel secondo semestre del 2024.

Raggiungere i compromessi necessari tra i governi e l'Eurocamera sarà una corsa contro il tempo, è l'ammissione generale dei diplomatici belgi, chiamati a un delicato esercizio politico per discernere tra i file che possono ancora essere portati a compimento (su tutti, alcuni legati al clima e il piano Net-Zero per l'industria) e quelli che invece dovranno essere abbandonati.

Ma mentre i vessilli dal tricolore nero, giallo e rosso saranno issati davanti ai palazzi delle istituzioni Ue per la tredicesima volta dalla nascita del progetto comune, l'attenzione sarà rivolta anche all'incognita elettorale delle elezioni domestiche.

Con il Vlaams Belang del veterano Annemans - che all'Eurocamera ha casa nella famiglia di Identità e Democrazia, la stessa della Lega di Matteo Salvini - che ha visto crescere sempre di più i suoi sostenitori, fino a volare al 20% negli ultimi sondaggi. L'euro, aveva detto alcuni anni fa il difensore dell'indipendenza delle Fiandre, "è stato un errore". E con il vicino di casa Geert Wilders che sogna un'Olanda al primo posto, un suo successo a giugno potrebbe contribuire a cambiare tutto.

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COMMENTI
 

tbq 11 mesi fa su tio
Comunque, che non si rovinino il sonno a cercare di "raccogliere" questa UE. Dubito che qualcuno, al di fuori di politici e funzionari che guadagnano stipendi stellari, sarà triste.

Voilà 11 mesi fa su tio
Chissà se da noi esiste ancora qualcuno di quelli che si definivano Euroturbo...

tbq 11 mesi fa su tio
Risposta a Voilà
Certo che esistono. Dissimulano, mentono, evitano di parlare come parlavano negli anni '90, lavorano nell'ombra e sono dietro ad ogni "accordo"; ma esistono eccome, e il loro obiettivo è sempre lo stesso.

tbq 11 mesi fa su tio
Risposta a tbq
Stanno uscendo i documenti diplomatici del 1993, tra cui quelli relativi ai bilaterali. Sarà intressante.

Voilà 11 mesi fa su tio
Non è mai stata un'unione politica ma un'unione economica, l'economia non voleva frontiere per espandere i mercati, i costi dell'acquisizione di paesi poveri sono stati sopportati dai contribuenti, anche dalla Svizzera con i contributi di coesione, e i soliti noti hanno fatto lauti guadagni, anche spostando la produzione in quei paesi.

Joe_malcantone 11 mesi fa su tio
Potrò anche sbagliare, ma l’unione europea per come è stata concepita difficilmente reggerà nel lungo periodo. Hanno voluto scimmiottare un unione in stile americano pensando di poter diventare una potenza al pari degli USA, Russia e Cina. Peccato che, a differenza degli americani, gli europei hanno poco in comune tra loro; spagnoli, italiani , francesi , tedeschi (giusto per citarne qualcuno) hanno mentalità, storia, economie e lingue diverse. In una situazione simile le correnti di destra hanno la possibilità di portare avanti le loro idee anti Europa. Gli USA sono fondamentalmente ex inglesi che hanno poi inglobato i nativi e gli schiavi , ma erano e sono un popolo “unito”……. Vedremo cosa succederà con il tempo , ma nutro dubbi in tal senso

Granzio 11 mesi fa su tio
Risposta a Joe_malcantone
Concordo su quasi tutto. L'unione europea è un malato con prognosi riservata.

Voilà 11 mesi fa su tio
Risposta a Joe_malcantone
#Joe_malcantone, secondo me l'UE ha voluto ingrandirsi troppo e troppo rapidamente, includendo Stati che la democrazia non sanno nemmeno cosa sia
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