Carlo Sortino, re del "trash movie", compie 73 anni e lancia un festival dedicato ai cortometraggi. Domenica l'evento.
BELLINZONA - Un mini festival di cortometraggi. Otto produzioni in gara, provenienti oltre che dalla Svizzera, dalla Spagna, dalla Francia e dall'Italia. È l'ennesima trovata di Carlo Sortino, re del "trash movie", che domenica 6 novembre compirà 73 anni. Un compleanno festeggiato in grande spolvero al cinema Forum di Bellinzona. L'appuntamento è a partire dalle 20. «Non sto più nella pelle – commenta Sortino –. Anche perché finalmente porterò in sala "Rimorsi", l'ultimo dei miei thriller. E poi ci sarà anche la proiezione di "Viaggio verso la fine del mondo", docu film che ho realizzato la scorsa estate arrivando fino a Finisterre».
Carlo, perché continui ad avere una fetta di pubblico tanto affezionata?
«Sono quindici anni che invito la gente al cinema e che lancio nuove produzioni. Viene apprezzato il fatto che i miei sono film semplici, in cui non girano soldi. E nonostante questo sono comunque di una certa qualità. Penso che anche la simpatia faccia un po' la differenza. I miei personaggi sono quelli di tutti i giorni, le mie storie sono quelle che potrebbero riguardare chiunque. Racconto di amore, tradimenti, corna, emozioni».
Sempre belle donne nei tuoi film. Scelta di marketing?
«L'occhio vuole la sua parte. Però io queste ragazze le conosco personalmente. Non è colpa mia se conosco solo belle donne».
"Viaggio verso la fine del mondo" è una produzione atipica rispetto alle solite.
«È stato un percorso verso la Spagna che ho voluto documentare. Un'avventura selvaggia. Qualcosa di insolito. Mi sono così innamorato di quella zona che il mio prossimo film, Fragole e Champagne, lo girerò anche da quelle parti».
È la prima volta che organizzi un festival. Da dove arriva questa idea?
«Io in primis ho partecipato a tanti festival dedicati ai cortometraggi. La scorsa estate con "Rimorsi" sono arrivato in finale al festival di Cefalù, in Sicilia. Detto questo, volevo cimentarmi anche io in una sfida del genere. Organizzare qualcosa di nuovo, non solo centrato sulle mie produzioni. La risposta è stata ottima».
Potrebbe diventare un appuntamento fisso?
«Certo. Solo quest'anno, con una promozione a fari spenti, ho ricevuto una sessantina di candidature. Non sapevo più dove sbattere la testa. Sono arrivati cortometraggi di ogni genere. C'è tanta creatività in giro».