Nicholas Marioli, Deputato in Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi
La figura del medico del traffico, nella persona della dottoressa De Cesare, è balzata agli onori della cronaca dopo la pubblicazione sui social di alcune fatture. Cifre da capogiro, dai 1300 ai 1500 franchi per una visita di venti minuti. Inoltre, non bastasse l’oneroso onorario, le accuse rivolte alla dottoressa hanno colpito anche il trattamento che quest’ultima riservava ai suoi “pazienti”, che, per usare un eufemismo, approcciava i conducenti nel suo studio con la sensibilità di un elefante in una cristalleria. Sul tema si sono espressi in molti, ma pochi hanno proposto reali soluzioni.
Due essenzialmente sono state le prese di posizione che hanno la possibilità di affrontare il problema: 1) la deputazione ticinese a Berna deve presentare un atto parlamentare per chiedere una modifica dell’Ordinanza federale sull’ammissione alla circolazione di persone e veicoli (OAC), come chiesto da alcune associazioni di categoria. Questa misura permetterebbe di regolamentare le tariffe in modo certamente più appropriato e modificare i parametri necessari per ottenere l’abilitazione livello 4 ed evitare una situazione di monopolio come quella oggi presente in Ticino.
Mentre la seconda proposta è arrivata dal Consigliere di Stato Norman Gobbi, dove ha annunciato che il Dipartimento delle Istituzioni sta compiendo i primi passi per valutare la realizzazione di un Istituto cantonale di medicina legale, all’interno del quale verrebbero riuniti tutti i medici legali attivi sul nostro territorio compresa quindi la figura del Medico del traffico SSML. Questo per dare un assetto migliore al settore. Un eventuale statalizzazione di questa figura permetterebbe quantomeno di controllarne l’operato e garantire un giusto trattamento ai conducenti.