Raoul Ghisletta, presidente PS Lugano e granconsigliere
L’aviazione di linea è a terra. Non solamente a Lugano-Agno, ma in tutto il mondo. E la colpa non è dei rossoverdi o di Greta, ma di una crisi sanitaria che dimostra tutta la fragilità del sistema economico globalizzato. Un’economia fondata sulla ricerca del massimo profitto, che non guarda in faccia a nessuno: ambiente, lavoratori, civiltà, culture, Stati, popoli. Ovviamente tutte le compagnie aeree di linea e le industrie inquinanti verranno a chiedere soldi agli Stati per ripartire dopo la crisi. Ripartiranno come se nulla fosse in nome della lotta alla disoccupazione e alla crisi? O gli Stati coglieranno finalmente l’occasione per riorientare in senso ecologico e circolare l’economia?
Tornando ai nostri modesti lidi costato però come sopra le nostre teste volino ancora alcune grosse bufale.
La prima compagnia è quella del pirotecnico sindaco Cossi e del municipale della domenica di Lugano: secondo loro per salvare l’Aeroporto di Lugano-Agno i referendisti devono ritirare il referendum cantonale e quello comunale. Ohibò! Va bene che siamo nello “stato di necessità”, ma non mi risulta che si possa violentare la Legge sull’esercizio dei diritti politici al punto da applicare ai referendum l’articolo 103 che riguarda le iniziative popolari. No, non è possibile ritirare un referendum per il comitato promotore! Neanche a volerlo!
La seconda compagnia di bufale è la Borradori&Zali Airlines, la quale sostiene che, se entro fine aprile non saranno liberati i finanziamenti cantonale e comunale, Lugano Airport SA (LASA) fallirà. In realtà ho già dimostrato che non è vero, fondandomi sul parere della Sezione enti locali del 4.9.19, che riguardava il sorpasso di varie voci del preventivo 2019 della Città di Lugano a causa della prima e improvvisata tappa della sperimentazione viaria PVP. Il Municipio di Lugano ha ottenuto nel preventivo 2020 un importo di 780'000 fr (non referendabili) per la copertura del 60% delle perdite 2020 di LASA. Il Municipio di Lugano può aumentare questo credito di gestione corrente per coprire le perdite effettive 2020 di LASA: basta che faccia approvare il sorpasso dal Consiglio comunale di Lugano, o prima, o dopo la spesa (prima con un messaggio specifico non referendabile; dopo con una ratifica del sorpasso in sede di consuntivo 2020). Il Consiglio di Stato può quindi posticipare tranquillamente anche la votazione del 26 aprile sui due referendum riguardanti l’aeroporto, se la situazione sanitaria lo richiederà: Borradori e Zali faranno la solita figuraccia, ma… siamo abituati.
La terza compagnia è la Ingenuae Airlines SA, che garantisce a tutti i lavoratori licenziati (togliamo il famoso “cautelativamente”, che non vuol dire nulla) il posto di lavoro, qualora i due crediti per LASA fossero accolti dal popolo: in realtà al massimo se ne salverà il 40%, mentre il 60% dei lavoratori non si sa che fine farà. E qui ricordo e concludo che, se fossero passate le proposte del PS cantonale e se passasse un domani la mozione del PS Lugano, si garantirebbe il ricollocamento al 100% del personale in esubero.