Presa di posizione del Forum Alternativo sul ribasso dei salari in Ticino
LUGANO - Di pochi giorni fa la notizia che tra il 2016 e il 2018 il salario mediano è diminuito di 200 franchi.
Le statistiche ci dicono che nell’economia privata è diminuito “solo” di 100 franchi, di 200 quando al settore privato si aggiunge il pubblico.
Siamo esterrefatti, in questi anni ci hanno detto e raccontato in tutti i modi che non occorre fissare un salario minimo, che l’economia si regola da sola e che non c’è da preoccuparsi perché se le aziende fanno profitto, parte dei profitti andrà ai lavoratori.
No, cari miei la favola non regge. La mediana è scesa. Ed è scesa solo in Ticino, non di 2 franchi, non di 20 ma di 200 franchi al mese: di 2.400 franchi all’anno.
Il responsabile dell’Osservatorio delle dinamiche economiche dell’IRE, commenta in questi termini i dati appena usciti:
«È difficile dare una spiegazione anche perché non sono ancora disponibili i dati di dettaglio, e non è noto l’andamento nei vari settori. Sicuramente questo conferma ancora una volta le differenze fra il mercato del lavoro ticinese e quello svizzero».
Ci vogliono far credere che non sarebbero disponibili i dati di dettaglio, eppure sul sito dell’Ufficio federale vi è una tabella intitolata “Salario mensile lordo per divisioni economiche - Settore privato e settore pubblico insieme - Ticino (TI) [T1_b_GR-7]”
Vi si trova la conferma che il salario mediano è diminuito di 200 franchi in Ticino, per la precisione di 283 per le donne e di 193 franchi per gli uomini. Nella tabella si distingue anche per “posizione professionale”, la curiosità ci spinge e scopriamo che la mediana del gruppo dirigente è calata di 300 franchi in Ticino, il calo del gruppo “senza funzioni quadro” è calata di 215 franchi (-160 franchi per gli uomini, -260 per le donne). 300 franchi su un salario mediano di oltre 8.000 franchi hanno un significato diverso di 260 su un salario mediano che supera appena 4.500 (e che attesta che il 50% delle donne senza funzione quadro nel 2018 guadagna meno di 4.500 franchi).
Rispetto alla situazione nei diversi settori professionali ricordiamo ai responsabili dell'IRE che nel settore secondario la mediana è calata di quasi 100 franchi per le donne (di appena 15 franchi tra gli uomini), nel settore terziario, che racchiude i settori ad alto valore aggiunto i salari mediani sono calati di 280 franchi tra le donne e di 376 franchi tra gli uomini. Lasciamo scoprire ai lettori e all'IRE altri dettagli già disponibili e pubblicati dall’Ufficio federale di statistica, ma purtroppo nei prossimi anni non parleremo più di terziarizzazione dell’economia, né di digitalizzazione. Occorrerà occuparsi della “femminilizzazione” dell’economia e di trovare gli strumenti per opporsi e fare in modo che anche in Ticino l’economia si sviluppi in maniera sana e costruttiva per tutti, non solo per i soliti pochi.