Andrea Censi, consigliere comunale di Lugano e deputato al Gran Consiglio
Articoli e opinioni, dibattiti e due rapporti in Commissione della Gestione, favorevoli, contrari e “sì ma”… Criticare questo progetto è lecito se non doveroso, purtroppo quasi nessuno lo ha fatto sui punti realmente critici, ma soprattutto in pochi lo hanno fatto per tempo, ormai come si suol dire i buoi sono fuori dalla stalla.
Personalmente sono rimasto molto stupito (e intellettualmente deluso) dalle argomentazioni critiche che alcuni esponenti di spicco del PLR cittadino hanno sollevato. Tutta la contrarietà è stata incentrata su di un solo tema, sia nel dibattito pubblico che nel rapporto di minoranza sempre targato PLR: lo spostamento di 114 dipendenti della Città di Lugano dal Centro a Cornaredo.
Premesso che la centralizzazione degli uffici e dei servizi di back-office trova il mio pieno consenso, per l’ottimizzazione dei processi comunicativi, logistici, nonché per la possibilità di liberare degli stabili di prestigio del centro cittadino e permettergli di conseguenza di dargli una destinazione decisamente più redditizia (cambio di destinazione da commerciale a residenziale primario come proposto dal Municipio). Ma torniamo al punto focale del j’accuse dei liberali luganesi e proviamo a fare i conti della serva.
Lo spostamento dei dipendenti metterà in ginocchio i commerci e la ristorazione del centro Città, questo è quanto sostengono gli oppositori al Messaggio Municipale. Non sono uno statista e chiunque munito di una calcolatrice, del libretto informativo “Lugano in cifre” e dei documenti pubblici dell’ufficio di statistica cantonale, potrebbe tranquillamente ripetere l’esercizio da me fatto.
Il reddito lordo delle economie domestiche in Ticino supera di poco gli 8'200 franchi, le spese nella “ristorazione e servizi di alloggio” e “abbigliamento e calzature” si attesta all’8.4%, il che significa che in media un’economia domestica spende mensilmente meno di 700 franchi fra ristoranti, bar, hotel e negozi d’abbigliamento. Nel worst case, ovvero nel più remoto quanto improbabile peggior scenario, qualora i 114 dipendenti non dovessero spendere più un franco in centro città (inverosimile), ma partendo dall’altrettanto impossibile presupposto che oggi spendano tutto nel quartiere cuore di Lugano, ai commerci, ristoranti, bar e hotel verrebbero a mancare poco più di 3’000 franchi al giorno. Se ora spalmiamo questa cifra per le centinaia di attori economici coinvolti nel centro Città penso si possa concordare, utilizzando un eufemismo, che l’apporto all’economia non sia particolarmente determinante…ma ricordo, sto parlando di cifre improbabili, la realtà è che considerarne un terzo potrebbe facilmente ancora risultare un’operazione esagerata.
Se con i primitivi calcoli precedenti non dovessi aver convinto ancora qualcuno, proverò a proporre un secondo esempio.
Le attività economiche a Lugano sono all’incirca 17'000 e danno lavoro a 55’000 persone, in centro ci sono poco meno di 9’000 attività che si può ipotizzare diano lavoro a 25-30'000. Si capisce come le 114 unità di dipendenti abbiano un impatto decisamente marginale sulle attività economiche del centro Città, tanto che rappresenterebbero meno del 0.45% dei lavoratori attivi nel quartiere, una fluttuazione costante per numeri assoluti già oggi.
Tornando al progetto del polo sportivo, di temi sui quali potevano sorgere dubbi o controversie ve ne erano diversi. Ma questa partita la si sta giocando dal lontano 2003, adesso è arrivato il momento di tirare in goal.
In realtà, qualche legislatura or sono, i veri problemi erano già palesi. Oggi sembra tutto incentrato attorno allo stadio e alle due torri, ma nessuno parla dei costi di costruzione del palazzetto dello sport (il doppio dello stadio), dei soliti esorbitanti costi di progettazione (che ovviamente vengono applicati solo nel pubblico!), o vogliamo parlare della pista di atletica che su pressione politica è stata spostata a sud dello stadio con costi aggiuntivi per svariati milioni?
No, l’argomentazione principale che oggi i buon oppositori sfoderano è lo spostamento di 114 dipendenti comunali. Dovremo approvare un credito di progettazione che porterà a un investimento più vicino ai 200
milioni che ai 100, ma i buon PLR cittadini si perdono in un bicchier d’acqua per presunta perdita economica di qualche centinaio di migliaia di franchi annui. Ci si chiede anche come mai il PLR non abbia battuto ciglio di fronte alle migliaia di licenziamenti (non spostamenti) nel settore bancario nel centro città, e questi sì che hanno svuotato il centro cittadino!
Personalmente spero, con tutto il cuore, le posizioni contrarie che fondano le loro argomentazioni sulla delocalizzazione (di 2 chilometri) di un centinaio di dipendenti, lo facciano per una strategia politica in chiave elettorale, altrimenti sarebbe molto più grave…
Obtorto collo, superando le criticità insite nel Messaggio Municipale, e confidando che il Municipio ottimizzi in corso d’opera i costi di realizzazione, voterò con tutte le responsabilità del caso a favore del nuovo Polo Sportivo.