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L'OSPITEEvoluzione degli allievi e risorse necessarie per la scuola

21.12.20 - 12:07
Adriano Merlini, presidente docenti VPOD Ticino
Ti Press (archivio)
Evoluzione degli allievi e risorse necessarie per la scuola
Adriano Merlini, presidente docenti VPOD Ticino

La scuola ticinese in cifre 2020, fresco di stampa dipartimentale, offre sempre spunti di riflessione. Vi si legge ad esempio che dei circa 56'000 allievi ben il 20% sono alloglotti: malgrado ciò non siamo riusciti a convincere il Dipartimento della necessità di aumentare le risorse a disposizione per i corsi di lingua italiana e di integrazione nell’ambito nella consultazione indetta per la revisione del relativo Regolamento. Uniche modifiche concesseci, un maggior coinvolgimento dei docenti e l’istituzione di Collegi docenti regionali.

 L’evoluzione del numero di allievi negli ultimi dieci anni mostra un calo nella scuola dell’obbligo, allineandosi così al generale calo demografico cantonale, e un netto aumento degli studenti che ottengono un attestato di maturità. La futura diminuzione degli allievi nel post-obbligo, sommata alla già pianificata ristrutturazione di quasi tutte le sedi liceali, ci rafforza nella nostra richiesta di diminuzione del numero di allievi per classe in questo settore e in quello professionale.

Noi docenti siamo circa 5'700: la femminilizzazione della professione avanza (2/3 donne e 1/3 uomini, i secondi mediamente ben più anziani delle prime) di pari passo con i contratti a tempo parziale che superano abbondantemente la metà del totale. La conciliabilità tra vita professionale e vita privata è dunque un tema sindacale centrale. Le risorse per migliorare la scuola pubblica ticinese e l’attrattiva della nostra professione ci sarebbero: ma la quota destinata alla formazione nella spesa pubblica cantonale è pari solo al 22,6%, ciò che ci rende terzultimi in Svizzera, seguiti solamente da due cantoni non universitari, Giura e Grigioni; preoccupa soprattutto costatare che tale percentuale è addirittura in calo dal 2010!

Segnaliamo che il Dipartimento ha creato un gruppo di lavoro interno che sta riflettendo sulla possibilità di modificare il sistema dei livelli nella Scuola media. Siamo di principio d’accordo, giacché tutti gli studi effettuati hanno dimostrato l’inefficacia del modello che premia più l’appartenenza socio-economica che non le reali capacità dello studente. Nonostante le nostre reiterate richieste però a Bellinzona non si è ancora ritenuto opportuno coinvolgerci nella discussione.

 Termino, ricordando che il nostro sindacato rivendica pure il potenziamento delle filiere formative professionali, oggi gravate dal numero chiuso.

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