Daniele Raffa, candidato al Gran Consiglio per il Centro.
Tra qualche settimana il materiale di voto sarà nelle nostre case e come ogni quattro anni il popolo potrà scegliere chi lo rappresenterà in parlamento.
Anche se ormai se ne parla da tempo immemorabile, c’è ancora una gran parte di elettori che è convinta che votare solo le persone sia la scelta migliore, senza parlare poi di chi invece è convinto che la cosa migliore sia di non andare del tutto a votare, “tanto fanno sempre quello che vogliono”.
Io ritengo invece che andare a votare sia un atto di responsabilità e che esprimere una preferenza di lista oltre a quella per i candidati, sia l’unico modo di far cambiare le cose.
Per quanto riguarda la scelta dei candidati mi stupisco che ancora nel 2023 si debbano fare discorsi sulla parità di genere, mi spiego meglio: sono fermamente convinto che in parlamento debbano sedere persone di tutti i generi (dovrebbe ormai essere un fatto culturale e non di rivendicazione) ma ritengo che “il genere” non sia il criterio di scelta giusto da adottare. Piuttosto bisognerebbe guardare alla competenza delle persone, di qualsiasi genere essere siano.
Quattro anni fa sono stato tra i primi firmatari dell’Agenda 54 per la parità e le pari opportunità, proprio perché credo che il muro della differenza non debba più esistere. Bisogna poter votare tutti i candidati per il loro valore e le loro competenze e non solo per sentirsi meglio con se stessi nei pochi istanti in cui si mettono le crocette sulla scheda di voto.