NATASHA CACCIAGiovani e lavoro

«Ma la cosa eccezionale dammi retta, è essere normale», cantava Lucio Dalla. E questo vale per ogni aspetto della vita, anche quello del lavoro. Soprattutto in questo momento storico dove sembra che apparire sia molto più importante che essere e, proprio per questo, molte persone senza scrupoli cercano di illudere i ragazzi promettendo guadagni milionari invece che costruirsi una solida e onesta carriera lavorativa.  

Un fenomeno che sta portando molti giovani sulla via sbagliata, perdendo molte opportunità di crearsi una carriera, come spiega Samantha Albertini. La coordinatrice delle risorse umane è stata una delle protagoniste del dibattito sulle difficoltà del lavoro dei giovani organizzato dalla Lega Donne: «Posso capire che a volte è frustrante vedere pochi sbocchi lavorativi, ma con la giusta preparazione e programmazione ognuno può togliersi soddisfazioni». Con lei Natasha Caccia, Municipale di Cadenazzo che ha illustrato i progetti sullo sportello del lavoro e con La Città dei Mestieri: «Se anche un solo giovane riesce a trovare un impiego, un modo per ripartire dopo un momento complicato, per me è già un successo. Bisogna però migliorare il coordinamento tra gli uffici pubblici e sfruttare al meglio le tecnologie a disposizione: è necessario avere una visione comune per dare ai nostri ragazzi una possibilità». 

A volte però, dove non arrivano le istituzioni, bisogna avere coraggio e provare a seguire i propri sogni: è il caso di Lorenza Punchia. «Ero stufa di continuare a sentirmi usata, stretta da condizioni lavorative indegni: ho quindi deciso di aprire una mia attività nell’organizzazione di eventi. Non è stato facile, anche per la burocrazia che a volte crea situazioni paradossali, ma dopo tre anni sono fiera di quanto ho fatto e di essere riuscita a coinvolgere in questo lavoro dei giovani, facendo loro capire come l’impegno e la passione prima o poi porta i risultati».