Piero Marchesi, Consigliere nazionale e Presidente UDC Ticino
Questo in sintesi i motivi per votare No al credito in votazione il prossimo 9 giugno. I sostenitori cercano di convincerci che con l’acquisto daremo dignità alla Giustizia ticinese, quando dai media leggiamo che i problemi del terzo potere sono ben altri che lo stabile dove essa è alloggiata. Organizzazione precaria, digitalizzazione praticamente inesistente, lottizzazione delle nomine, lotte intestine tra i Magistrati e ritardi nell’evasione delle pratiche, certamente l’ultima delle preoccupazioni è la sede logistica.
Che in prospettiva lo stabile EFG possa magari essere una soluzione logistica adeguata non lo discuto, ma a stonare è il prezzo di acquisto esorbitante. È vero che un paio di perizie, oramai datate di qualche anno, stimano come corretto il prezzo di 80 milioni, è altrettanto vero che in tutti questi anni dove lo stabile è sul mercato, nessuno a parte il Cantone si è detto disponibile ad acquistarlo. Di solito, quando si sa di essere l’unico acquirente, si negozia il prezzo sapendo di avere il coltello dalla parte del manico. Invece no, il Consiglio di Stato ha deciso di farsi andar bene l’offerta, forse fare una visita ai vertici di EFG era considerata inopportuna, oppure, tanto paga pantalone. Dire di No al credito obbligherà il Governo – e la banca – a trovare un valore di acquisto più adeguato, che dovrebbe aggirarsi sulla sessantina di milioni.
Oltre a ciò, va ricordato che il credito in questione sarà solo una prima tappa di una serie di investimenti nella sola logistica del settore della Giustizia. Rimanendo allo stabile EFG, per adeguarlo agli standard più moderni e alle esigenze del terzo potere si renderanno necessari ulteriori 55 milioni. Oltre a ciò andranno sommati ulteriori 5 milioni per la ristrutturazione dello stabile di Via Bossi, sede della Pretura di Lugano, dove verrà trasferito transitoriamente il Ministero Pubblico durante i lavori di ristrutturazione dell’attuale Palazzo di giustizia, che comporterà un costo per ulteriori 83 milioni, oltre 12 milioni per interventi urgenti da farsi a breve. Totale dell’operazione “Logistica della Giustizia” 235 milioni, spese extra non incluse.
In un periodo di ristrettezze economiche, con il debito pubblico oramai esploso, dove i deficit strutturali sono all’ordine del giorno e, più importante ancora, dove non si vede la minima idea di come risolvere i problemi gestionali e di efficienza della Magistratura, si pensa di poter scialacquare in prospettiva 235 milioni come nulla fosse.
Grazie al Referendum finanziario obbligatorio (RFO) strumento fortemente voluto dall’UDC e da altri partiti di centro destra, il popolo sarà per la prima volta in Ticino chiamato a esprimersi automaticamente su un credito approvato dal Parlamento. Il popolo avrà così la possibilità di dire No allo spreco di soldi pubblici, che anche se figurano sotto la voce investimenti, di soldi dei contribuenti si tratta.