Alberto Togni - Presidente Associazione No UE - No NATO
Già nella sua seduta costitutiva lo scorso mese, l’Associazione No UE – No NATO aveva presentato una risoluzione in cui definiva la Conferenza sulla Pace in Ucraina come un esercizio alibi del governo federale per mascherare la sua sottomissione ai dettami degli USA e dell’UE. Al termine dell’evento, non possiamo che constatare come avessimo ragione su tutta la linea. Dei 160 invitati 101 hanno accettato l’invito, ma solo 92 si sono poi effettivamente presentati. La maggioranza degli stessi, compresi i leader del G7, non hanno nemmeno presenziato entrambi i giorni. La dichiarazione congiunta finale, seppure politicamente banale e inconcludente, non è stata sottoscritta all’unanimità e ha incassato i rifiuti - oltre che di tutti i Paesi membri dei BRICS presenti - di Messico, Arabia Saudita, Indonesia, ma persino dello Stato del Vaticano e altri ancora.
La disarmante banalità dell’evento ha costretto i media a colmare il vuoto di contenuti con notizie riguardanti le corse di jogging mattutino dei capi di Stato e il suono delle campane della pace nel Canton Nidvaldo. Tutto ciò, per la tradizione diplomatica Svizzera, è semplicemente imbarazzante. A lato di queste conferenze farsa e autoreferenziali, procedono invece molto più concretamente i progetti del Consiglio federale di svendita della neutralità, di strisciante adesione alla NATO e di sottomissione all’Unione Europea. Ciò non solo cancellerebbe quel poco di credibilità diplomatica che ancora possediamo, ma creerebbe inoltre dei rischi per la stessa sicurezza nazionale del nostro Paese.
L’Associazione No UE – No NATO si appella al Governo affinché trovi finalmente il coraggio di svincolarsi dalle pressioni esterne di USA e UE, adoperandosi per rilanciare la propria neutralità e tradizione diplomatica con una vera iniziativa di mediazione. Soprattutto, di fronte a questo totale fallimento, l’appello è che sia la popolazione stessa a chiedere urgentemente un cambio di rotta, organizzandosi nella nostra associazione e sostenendo l’iniziativa per una neutralità integrale della Confederazione, che impedirà ulteriori spinte belliciste da parte del Consiglio federale.