Giovanna Pedroni, consigliera Comunale Bellinzona, segretaria Giovani del Centro
Settembre è ormai da qualche anno sinonimo di "salasso" coincidente con la comunicazione dei premi della cassa malati per l’anno seguente: negli ultimi tre anni, abbiamo assistito a un aumento medio dei premi del 30%. Nel 2022, il premio medio mensile per persona era pari a 868 franchi, l’equivalente di un secondo affitto. Il sistema sanitario svizzero è malato e non ha una cura semplice e immediata. La votazione del prossimo 24 novembre rappresenta un’occasione cruciale per iniziare a sanare le distorsioni del nostro sistema, attraverso una riforma fondamentale che riguarda il finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie.
Uno dei principali vantaggi di questa riforma risiede nel potenziamento della medicina ambulatoriale. Grazie ai progressi tecnologici, molti interventi possono oggi essere eseguiti senza la necessità di ricoveri ospedalieri, consentendo un notevole risparmio di risorse e permettendo ai pazienti di riprendere più celermente la loro quotidianità. Tuttavia, l’attuale sistema continua a favorire i ricoveri, anche quando non strettamente necessari, poiché le assicurazioni malattia coprono una percentuale inferiore dei costi ambulatoriali rispetto a quelli ospedalieri. La riforma porrà rimedio a queste discrepanze, favorendo cure più efficienti e meno onerose, e alleggerendo così il sistema, oggi sovraccarico.
Inoltre, il finanziamento uniforme contribuirebbe a migliorare significativamente il coordinamento delle cure. La carente sinergia tra medici, ospedali e altri attori del sistema sanitario genera inefficienze e duplicazioni inutili, traducendosi in uno spreco ingente di risorse. Quante volte ci siamo trovati da uno specialista a ripetere esami già effettuati dal medico di base poco tempo prima? Con un sistema di finanziamento unificato, tutti gli attori sanitari sarebbero incentivati a collaborare in modo più integrato, riducendo i costi complessivi e garantendo una cura più coerente, particolarmente cruciale per i pazienti affetti da patologie croniche, che necessitano di continuità assistenziale.
Un altro elemento centrale della riforma è lo sgravio economico per gli assicurati. Oggi i premi delle casse malati crescono a un ritmo ben superiore ai costi sanitari stessi, una dinamica chiaramente insostenibile. La riforma arresterebbe questa tendenza, riducendo sensibilmente i costi complessivi del sistema sanitario. Si stima un risparmio annuo di 440 milioni di franchi, che solleverebbe notevolmente il carico finanziario sui cittadini, e migliorerebbe parallelamente l’efficienza delle prestazioni sanitarie.
In conclusione, la riforma del finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie, includente un rafforzamento della medicina ambulatoriale, un miglioramento del coordinamento e una razionalizzazione dei costi, rappresenta il primo passo necessario per curare un sistema malato e divenuto insostenibile sotto il profilo economico. Sebbene non sia la panacea di tutti i mali, essa costituisce un intervento imprescindibile. È ora di avviare un cambiamento concreto, affinché la qualità delle cure e la sostenibilità economica possano finalmente iniziare a camminare insieme.