Lorenzo Onderka, Pura, già candidato di Avanti con Ticino&Lavoro
PURA - Ho già espresso la mia opinione su questo tema alcune settimane fa. La raccolta firme per questa iniziativa procede e probabilmente avrà successo, ma è opportuno riflettere sul suo senso. Nel Comitato promotore troviamo: Marco Chiesa, esponente UDC e consigliere nazionale, Gianmaria Frapolli, esponente Lega e granconsigliere, Cristina Maderni, esponente PLR e granconsigliera, e Gianluca Padlina, esponente del Centro e granconsigliere. Tutti questi esponenti di maggioranza politica (UDC, Lega, PLR, Centro) sembrano insoddisfatti del lavoro dei propri Consiglieri di Stato. Invece di affrontare internamente la gestione del personale, preferiscono scaricare la responsabilità sul popolo, con una votazione che costerà tra 250'000 e 300'000 franchi. Un esempio significativo riguarda la Polizia: da quanto emerso sulla stampa nell’estate del 2023, in Ticino ci sono 3.3 agenti ogni 1000 abitanti, rispetto a una media svizzera di 2.2. Con una popolazione di 357'000 abitanti, ci sono circa 390 agenti in eccesso (pari a 2/3 del numero di dipendenti considerati in esubero dagli iniziativisti), che costano circa 39 milioni di franchi. Il Dipartimento delle Istituzioni (DI) è gestito da un rappresentante dell'area LEGA-UDC (area con un peso importante in Governo e in Parlamento, corrispondente al 50% del comitato promotore), eppure questa sovracapacità non è stata affrontata in modo risolutivo all’interno dell’area politica, coinvolgendo i Gruppi in Parlamento, il loro Consigliere di Stato, i due iniziativisti (Marchesi e Frapolli). Ridurre gradualmente questi agenti, magari aiutandoli a trasferirsi in altri cantoni nell’arco di 2-3 anni, sarebbe un approccio più efficace e meno costoso rispetto all'iniziativa popolare. La riduzione potrebbe essere realizzata grazie a pensionamenti e forme di outplacement, inclusa la possibilità di entrare nei corpi di Polizia di quei cantoni che faticano a trovare agenti. Questi sarebbero ben contenti di poter reclutare agenti già formati. Lo stesso vale per il Dipartimento dell’Economia (DEF), gestito dal PLR, che ha un Gruppo in parlamento piuttosto importante e parte attiva dell’iniziativa. Dopo le riforme fiscali realizzate, sarebbe possibile ridurre sia il personale sia le risorse finanziarie destinate all’economia. Quanto al Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS), si dovrebbe puntare a rendere più dinamica la ricerca di lavoro per chi è in assistenza, come dimostra il caso del centro logistico di Zalando, che avrebbe potuto impiegare 200 persone attualmente assistite, risparmiando circa 6 milioni sui costi sociali. In conclusione, trovo poco ragionevole proporre una votazione senza dare chiare indicazioni su come si dovrebbe ridurre il personale. Secondo me i rappresentanti del Gruppo in Parlamento dei partiti coinvolti devono solo mettersi al tavolo con i rispettivi direttori di dipartimento e definire la via da seguire. In poche parole, fare i compiti e assumersi la responsabilità delle proprie iniziative. Si ridurrebbero così anche i tempi di realizzazione del processo rispetto a una votazione popolare che non ha chiari obiettivi. Ma perché è così difficile per loro ragionare in questi termini?
Lorenzo Onderka, Pura, già candidato di Avanti con Ticino&Lavoro