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BIRMINGHAMWayne Rooney e quel bicchiere maledetto

08.11.23 - 23:58
Wonder Boy e i suoi demoni: «L’alcol era una liberazione»
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Wayne Rooney e quel bicchiere maledetto
Wonder Boy e i suoi demoni: «L’alcol era una liberazione»
L’ex campione inglese ha raccontato le sue difficoltà e paure: «Non volevo stare con la gente perché a volte mi sentivo in imbarazzo».
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BIRMINGHAM - Enfant prodige del calcio inglese e, in seguito, leggenda del Manchester United: per anni Wayne Rooney è stato un’icona. Ha vinto tutto. Ha avuto tutto. 

È stato un mito tanto forte in campo quanto fragile fuori. Tanto imprendibile dai difensori avversari quanto in difficoltà lontano dalle luci dei riflettori. E di questo ha parlato proprio il 38enne ora allenatore del Birmingham City il quale, intervenuto nel podcast dell’ex campione di rugby Rob Burrow, ha ammesso i tanti problemi avuti con l’alcol.

«Avevo poco più di 20 anni, ero già un calciatore di successo, tornavo a casa e ci restavo due giorni senza uscire - ha spiegato l’ex giocatore - Non volevo stare con la gente perché a volte mi sentivo in imbarazzo. A volte mi sentivo infatti come se avessi deluso le persone e, non sapendo come affrontare la situazione, mi rifugiavo nell’alcol. Bevevo quasi fino a svenire. L'alcol era la mia liberazione. Puoi davvero cadere in basso e mi è successo per molti anni. Per fortuna, dopo essere stato aiutato, ho capito che in me non c’era nulla di sbagliato: adesso non ho più paura di parlare dei miei problemi».

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