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Mansueto non si nasconde: «Ho comprato il Lugano per vincere»

LUGANOMansueto non si nasconde: «Ho comprato il Lugano per vincere»

28.10.24 - 10:30
Il numero 1 del club bianconero, già presente ieri sulle tribune di Cornaredo, ha incontrato la stampa
TiPress
Fonte RED
Mansueto non si nasconde: «Ho comprato il Lugano per vincere»
Il numero 1 del club bianconero, già presente ieri sulle tribune di Cornaredo, ha incontrato la stampa
«Vogliamo più pubblico, speriamo che il nuovo stadio aiuti»
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LUGANO - Dopo aver assistito al convincente successo sullo Young Boys, oggi Joe Mansueto ha parlato alla stampa in un incontro organizzato al LAC.

Dopo che il club sottocenerino aveva avuto il piacere di accoglierlo lo scorso 25 maggio 2022 - a pochi giorni dal trionfo in Coppa Svizzera - Joe Mansueto ha fatto dunque ritorno in Ticino, accendendo l'interesse di tutti i tifosi.

Inevitabile iniziare la chiacchierata dalla bella vittoria contro i gialloneri. «La squadra mi ha davvero convinto contro lo Young Boys. È stata una vittoria molto importante, ho vissuto una bella esperienza allo stadio con i nostri tifosi».

Ma... Proprio i tifosi possono sognare in grande? «Abbiamo avuto una crescita negli anni, come testimonia la classifica. Sappiamo che in questa Lega ci sono delle squadre forti, anche più attrezzate di noi. Comunque sì, ho comprato il Lugano per vincere. Siamo ambiziosi, e non solo io, ma anche lo staff tecnico. Pensavamo che il processo di crescita sarebbe stato più lento. Sappiamo che ci sono degli aspetti sui quali possiamo e dobbiamo migliorare, come lo scouting di giocatori o la collaborazione con Chicago. Ma il progetto va avanti».

È stupito da come il progetto avanzi senza particolari intoppi? Contrariamente a Chicago, a Lugano le cose stanno andando nella giusta direzione... «In questo senso vorrei citare Da Silva, Heitz e anche il nostro allenatore Mattia Croci-Torti. Alla fine, quando qualcosa funziona è sempre una questione di persone. Per chi non vive la realtà quotidianamente è difficile costruire qualcosa. Soprattutto nell'individuazione dei giocatori. Sono convinto che riusciremo a crescere anche a Chicago, nello sport i risultati non sempre arrivano dall'oggi al domani. Bisogna avere anche un pizzico di pazienza».

In precedenza si parlava di titolo, per vedere un Lugano più ambizioso bisogna aspettarsi qualche aggiustamento dal mercato invernale? «Vogliamo impegnarci a fondo affinché il Lugano possa rinforzarsi ed affinché sia ancora più forte e possa competere per il titolo. Allo stesso tempo, nessuno è intoccabile, se ci sarà la possibilità di fare delle plusvalenze le faremo. Il fatto che i nostri giocatori siano seguiti da squadre importanti è motivo d'orgoglio. Se amo di più il Lugano o i Chicago Fire? Sono entrambi miei figli...».

Il tasto dolente resta il poco pubblico presente a Cornaredo... «Dal tanto rumore che c'era ieri contro lo Young Boys, sembrava ce ne fossero di più dei 4'800 annunciati. Chiaramente, non siamo felici dell'affluenza al momento. Ci auguriamo che il nuovo impianto, maggiormente confortevole, possa far arrivare più persone allo stadio».

Nel video allegato l'intera conferenza stampa andata in scena questa mattina al LAC

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COMMENTI
 

MarcN.7 2 mesi fa su tio
Dal 1982 che aspetto, con molta pazienza, son certo che entro il 2027 un campionato si vincerà

nuska 2 mesi fa su tio
speriamo di vincerlo sto benedetto campionato.

sergejville 2 mesi fa su tio
FIRST, importantissimo che gli Stati Uniti continuino a combattere gli Stati governati in modo totalitario, contro le democrazie e che non rispettano il diritto internazionale e la sovranità di altri Stati (vedi Fed.Russa in Georgia o Ucraina) o contro regimi dittatoriali (vedi North Korea). Second, che Mr Mansueto butti pure milioni nel FCL e che si stufi il più tardi possbile.

Athele 2 mesi fa su tio
Risposta a sergejville
ma cosa c'entra?

Nonna Sintetica 2 mesi fa su tio
Risposta a sergejville
Caro Sergej, da dei commenti che avevi fatto in passato posso capire la tua posizione, che rispetto, però se mi permetti, in ambito sportivo è fuori luogo.

Spartan555 2 mesi fa su tio
Risposta a sergejville
Ma dai, completamente fuori luogo. É un articolo sul calcio.

sergejville 2 mesi fa su tio
Risposta a Nonna Sintetica
Grazie per il Caro, cara Nonna. Ma essendo nonna (con la speranza che tu diventi pure bisnonna) certe cose le dovresti capire benissimo. Si tratta di storia, democrazia (non conquistata su Instagramo con i selfie) del dopo '45 che tu certamente conosci. E così via. Ebbene, come scritto sopra, lo sport è un tutt'uno con la politica. A volte la sfiora, a volte ne è condizionata, a volte ci va a braccetto. Da sempre. E non a caso, abbiamo potuto godere del ns sport, in tutta Europa, da ca. 70 anni come se niente fosse... anche grazie alla politica. Al ns sistema democratico, tra di noi e con gli americani. Ma poi quando ci sono attentati, come a Parigi nel calcio o invasioni (come la Russia in UKR) o per essere più nostrani, scontri tra ultras ... altro che giocare a calcio o ad hockey. E lì, la politica - AHINOI - C'ENTRA ECCOME; che sia per il Covid (lo stadio deve restare vuoto) o per il ricoscimento facciale di un tifoso incappucciato. E riguardo un certo anti-americanismo da bar, per tanti tifosi FCL, ricordatevi che J.Mansueto (visto che l'articolo riguarda lui) è americanissimo. A buon intenditor poche parole.

Cocco 2 mesi fa su tio
Risposta a Athele
Assolutamente nulla

sergejville 2 mesi fa su tio
Risposta a Athele
Tutto c'entra. La politica entra eccome (da sempre) nello sport. Altrimenti Lombardi - nel ns piccolo - non sarebbe riuscito a far costruire una pista per una SA (con intenzioni velleitarie, ora ovviamente sopite, di portare bielorussi e russi, dall'altra parte dell'autostrada) o a Lugano non si sarebbe riuscito a far partire il carrozzone Polo. Ci sono cose più importanti di una partita di calcio o hockey. E nei paesi baltici, in polonia (per non parlare dell'Ucraina) quando si va allo stadio o in una pista, non si è leggeri come da noi. E a queste cose (a 2 ore di aereo da qui) bisognerebbe pensarci un po' di più. Anche nel rispetto dei nostri nonni. Detto ciò, quando sento/vedo certi tifosi (e/o conoscenti) fare gli antiamericani chic, prima di andare al Cornaredo, bè, io due riflessioni un po' oltre la partita in sè e sugli investimneti di J.Mansueto, me li farei. Senza polemica, spero di essermi spiegato.

cle72 2 mesi fa su tio
Risposta a sergejville
Io sono tifoso FCL e non sono pro America, per quanto riguarda il loro agire nel mondo. Ma questo non vuol dire che sono contro gli americani. Sono due cose ben distinte. Joe Mansueto è italo americano, figlio di un medico italiano.
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