Pascal Signer: «Biglietteria, sponsorizzazioni e “gastro” in calo, dobbiamo reagire».
Kloten e Ajoie si giocano il titolo e… il futuro.
PORRENTRUY - Il presente è la finale di Swiss League, da vincere per coronare una stagione positiva. Il futuro però si chiama National League. Ajoie e Kloten (di fronte questa sera per gara-2 della serie, 0-1 il parziale) sanno infatti che in palio, sul ghiaccio, c’è ben più di un trofeo da sollevare. C’è un nuovo livello, sportivo ed economico, da raggiungere.
«Il vincitore di questa finale sarà promosso - ha ribadito Pascal Signer, Ceo del Kloten - il vincitore sarà la tredicesima squadra nella prossima National League».
Che sarà ancora economicamente segnata dalla pandemia.
«Non è importante la lega nella quale giochi, i problemi sono sempre gli stessi. Un club di hockey ha tre generatori fondamentali di entrate: biglietteria, sponsorizzazioni e settore gastro. A causa dei divieti imposti dal Consiglio federale abbiamo registrato riduzioni in tutti e tre i settori. È necessario reagire».
Per pianificare il futuro, una lega chiusa potrebbe essere la situazione migliore per ogni società. È una soluzione possibile a partire dalla stagione 2022-23?
«L’unica certezza è che l’anno prossimo non ci saranno retrocessioni dalla National League e, naturalmente, questo renderà la nostra pianificazione un po’ più semplice. Per quanto riguarda l’hockey svizzero, per lo sport, credo comunque sarebbe importante conservare promozione e retrocessione. Una lega chiusa è al momento una speculazione sulla quale non voglio prendere una posizione».
Ajoie-Kloten è anche il rumor riguardante Devos e Hazen...
«Un quotidiano ha lanciato questa voce la scorsa settimana, e lo ha fatto senza parlare con il Kloten. Noi, comunque, non abbiamo commentato le speculazioni per tre anni e di sicuro non cominceremo ora».