Alla fine di gennaio i membri del gruppo Fronte di liberazione degli animali hanno prelevato diversi esemplari da una fattoria privata. Il proprietario ha sporto denuncia
ZUGO - Un video mostra una torcia che illumina una gabbia di conigli. Un uomo mascherato li tira fuori uno alla volta e li mette in una scatola. Poi, scrive sul muro tre lettere: ALF. Il filmato si chiude con l’avvertimento che il raggruppamento continuerà: «Fino a quando tutte le gabbie non saranno vuote».
Il Fronte di liberazione degli animali ha recentemente pubblicato una presa di posizione, giustificando la sua azione con gli animali che vivevano in uno spazio troppo stretto e isolati l’uno dall’altro. «Era nostro dovere rilasciarli».
Un comportamento non tollerabile» - La polizia cantonale di Zugo, contattata da 20 Minuten, ha confermato che il proprietario degli animali ha sporto denuncia contro ignoti lo scorso 29 gennaio.
Il Fronte di liberazione degli animali agisce a livello internazionale. È accusato di avere attaccato anche grandi aziende, come la Novartis. Helen Sandmeier, portavoce della Protezione animali svizzera, sostiene di non avere più sentito parlare dell’ALF dopo quella vicenda. Ma non approva quanto è accaduto nel canton Zugo: «È inaccettabile e dannoso per la nostra causa. Ci sono dei limiti da non superare. Si va oltre quando un gruppo diventa violento o intimidisce le persone».
«Grande pressione psicologica» - Adrian Oertli, esperto di estremismo, spiega che alcune associazioni animaliste collaborano con i membri di partiti di estrema sinistra. «In questi ambienti i limiti della legalità vengono spesso superati. E chi si rifiuta di partecipare viene additato come traditore o non curante della causa. C’è molta pressione psicologica all’interno».
Walter Müller, consigliere nazionale PLR, chiede che l’ALF venga sorvegliata direttamente dalle autorità svizzere: «È un diritto impegnarsi per il bene degli animali, ma è inammissibile se vengono usati metodi illegali».
Non è chiaro dove siano stati rilasciati i 14 conigli. Il Fronte ha unicamente dichiarato che «stanno bene». Stefan Röthlisberger, presidente dell’associazione svizzera di esperti di conigli, lancia però l’accusa: «Queste persone non sanno come prendersi cura degli animali. Nel video compiono movimenti improvvisi dall’alto, spaventandoli. Non hanno neppure forato la scatola per permettere loro di respirare».
Attacchi a Novartis
Nel 2009 - come riferisce 20 Minuten - diversi dipendenti di Novartis sono stati presi di mira dal Fronte di liberazione degli animali. Il motivo? Envigo (Huntingdom Life Sciences), il più grande laboratorio di sperimentazione animale d’Europa. Con sede nel Regno Unito, la struttura esegue test sugli animali per conto di Novartis.
Gli attacchi sono andati dagli pneumatici delle auto forate alle minacce. Sarebbero ancora loro i responsabili dell’incendio che devastò la casa di vacanza austriaca dell’ex Ceo di Novartis Daniel Vasella, anche se un colpevole non è mai stato ufficialmente trovato.